domenica 22 giugno 2014

King Kong (Movie Park #13)

Movie Park

Eccoci nuovamente su Movie Park, pronti a gustarci un nuovo capolavoro. Oggi parleremo di un vero kolossal, avente per protagonista uno dei personaggi più amati e conosciuti di sempre, ovvero "King Kong".

"King Kong" usci nel 2005, diretto da Peter Jackson (regista della trilogia del "Signore degli anelli") ed è il remake del cult del 1933. Il film non solo ottenne uno straordinario successo mondiale, ma vinse tre premi Oscar, nelle categorie Miglior effetti speciali, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro.

La trama, ambientata nel periodo della Grande depressione, parla di una troupe cinematografica, che parte alla volta di un'isola sconosciuta, su cui girare un film, che possa permettere loro di ottenere fama e ricchezza. Dopo un rocambolesco sbarco, il gruppo si rende presto conto del pericolo che incombe su di loro, dopo essere stati attaccati da una tribù locale, ma durante la fuga perdono l'attrice principale, Ann (Naomi Watts), che viene rapita e offerta in sacrificio al mostruoso re dell'isola, Kong, un'enorme e terribile gorilla, temuto da tutti e rispettato come un dio. Gli uomini partono cosi alla ricerca di Ann, sfidando i mille pericoli e le antiche creature che li ostacolano, mentre Ann, inizialmente atterrita dalla situazione, comincia pian piano a conoscere la vera personalità che si cela dietro il bestiale volto del suo carceriere.

giovedì 19 giugno 2014

Murdered: Soul Suspect (Planet Saga #12)

Planet Saga

Bentrovati nuovamente su Planet saga. da oggi, e per un paio di mesi, non tratterrò più di saghe, ma di singoli giochi, poiché esistono giochi fantastici, che non vantano seguiti, ma che meritano di essere trattati. Per iniziare parleremo di un videogioco uscito recentemente, ovvero "Murdered: Soul Suspect".

"Murdered: Soul Suspect" è uscito in questo mese, sia per le console di vecchia generazione che per quelle di nuova generazione, e appartiene a quella categoria di titoli che preferiscono soffermarsi su una trama spettacolare, piuttosto che su di un solido gameplay (titoli come Heavy Rain e Beyond Two Souls).

La trama ci mette nei panni di Ronan, un rude investigatore di Salem, sulle tracce di un pericoloso assassino di ragazze, noto come il "Killer delle Campane"; dopo averlo beccato ed essersi scontrato con lui, è purtroppo Ronan ad avere la peggio e ad essere catapultato da una finestra, schiantandosi dal terzo piano di un edificio, per essere poi finito con sette colpi di pistola al petto. ma questa non è la fine e incredibilmente, il protagonista non trapassa, ma rimane come fantasma, fintanto che avrà una questione in sospeso da risolvere. Forte delle sue nuove abilità, ma intrappolato in un mondo popolato da ombre, fantasmi e demoni, il nostro investigatore dovrà avanzare nelle sue ricerche, ed evitare che il numero di vittime aumenti.

mercoledì 18 giugno 2014

La malinconia di Haruhi Suzumiya (Manga Column #13)









                                           

                                                      Manga Column


L'allegra Brigata di nullafacenti


Salve a tutti e ben ritrovati su Manga Column (e perdonate la mia assenza)!!…se ora che è estate cercate qualcosa con cui intrattenervi, state alla larga dal disastro che sto per recensire. Precisamente nel 2003 veniva alla luce “La malinconia di Haruhi Suzumiya” (涼宮ハルヒの憂鬱 Suzumiya Haruhi no yūutsu), una light novel che ha dato poi vita ad un raccapricciante anime di 14 episodi ed un manga ancora in corso, ma per ora siamo a 17 volumi.
Probabilmente è un mostro sacro, la malinconia di Haruhi si trova un po’ ovunque, come anche la sua faccia, un po’ come il virus dell’influenza, e l’effetto è esattamente lo stesso. La faccia di Haruhi con il suo irritante sorriso continua a perseguitarmi…ah, no! Non è un horror xD è un semplice shonen. Caduta nella trappola del titolo, immaginandomi una fantastica storia introspettiva, eccovi invece la vera tragica trama:

Haruhi, insomma, già si vede che ha una faccia simpatica
Primo giorno di liceo per il povero e normalissimo Kyon, quando una sua nuova compagna di classe si presenta a tutti dicendo : « Non ho alcun interesse per i normali esseri umani. Se tra di voi ci sono alieni, viaggiatori del tempo, persone di altre dimensioni, esper, allora venite da me. È tutto. » è appunto Haruhi Suzumiya, la ragazza più insopportabile, capricciosa e viziata di tutti i tempi, e ovviamente dopo questa frase viene isolata dalla maggior parte degli studenti e non riesce, per noia, ad inserirsi in nessun club scolastico. Kyon, che intanto le ha rivolto la parola, le suggerisce involontariamente di fondare un club. Povero Kyon, sono finiti i tuoi giorni felici. Haruhi fonda così la Brigata SOS che si occupa della ricerca di eventi paranormali costringendo Kyon a prendervi parte. Altri poveri mal capitati sono Yuki Nagato, una lettrice incallita che non parla e sta sempre seduta su una sedia, Asahina Mikuru, scelta esclusivamente per la grandezza delle sue tette, e Itsuki Koizumi, uno studente appena trasferito che asseconda Haruhi nelle sue folli idee. Non finisce qui, questi tre strambi tipi rivelano a Kyon di essere rispettivamente un’interfaccia umanoide, una viaggiatrice nel tempo ed un esper. Tutti qui riuniti per far sì che Haruhi non si annoi mai. Haruhi è infatti una specie di divinità inconsapevole di esserlo, che però crea e cambia il mondo secondo i suoi pensieri, se lei dovesse annoiarsi troppo potrebbe anche finire per distruggere inconsapevolmente il mondo. Poi basta, sparato il grandissimo segreto, la storia prosegue come un normalissimo scolastico senza capo né coda…e ovviamente SENZA FINE -.-“

Haruhi dice assurdità e Kyon è costretto ad ascoltare
Non credo esista qualcosa di più irritante…la protagonista indiscussa della serie, è l’essere più odiosa del pianeta, ed è pure una divinità, quindi i membri della Brigata non fanno che onorarla ed assecondarla nei suoi deliri di onnipotenza. E maledizione, le va sempre tutto bene. La sua parola è legge e guai a chi osa contraddirla. Per tutta la serie non fanno che venirle in mente idee folli che ovviamente finiscono per andare secondo il suo volere. Esiste solo Haruhi, il genere umano è al suo servizio. Si loda e si compiace delle cose che fa da sola, perché poi non se la fila nessuno.

Kyon, unico povero disgraziato che si è trovato coinvolto in questo trambusto contro la sua volontà. È l’unico personaggio che fa risalire un po’ le sorti della serie (insomma, se il mio voto non è 0, è grazie a lui). Almeno il suo cinismo mi ha fatto fare qualche risata qua e là. È il primo e solo che si scontra con Haruhi per non cadere alle sue dipendenze, eppure eccolo sempre lì costretto a non poter fare diversamente. È l’unico che si accorge di quanto Haruhi sia improponibile e inizialmente neanche crede al fatto che sia una divinità. In fondo lui non ha colpe, se non quella di aver rivolto la parola alla dea capricciosa. Il poveretto è anche attratto da Asahina, ma non ha un attimo per stare con lei per via di Haruhi.
Nagato e i suoi capelli alla Rei Ayanami

Yuki Nagato, quest’entità che non si capisce bene cosa sia, creata da forme di vita aliene, viene ritrovata da Haruhi e Kyon nell’aula destinata alla Brigata SOS e accetta passivamente di farne parte. Per quasi tutta la serie avrà un ruolo di mobile d’arredamento dell’aula in quanto sta sempre seduta a leggere. Qualche volta farà scintille mettendo in mostra i suoi superpoteri, però poi basta così. Nagato è una scopiazzattura mal resa della mitica Rei Ayanami di Evangelion, la mettono pure a fare un videogioco in cui sembra che piloti un EVA -.- che sia un plagio o un omaggio, è semplicemente una copia disastrosa di Rei, ragazza taciturna ma dalla caratterizzazione complessa, Nagato si limita a stare in silenzio e ad avere gli stessi capelli.

Asahina e uno dei suoi costumi
Asahina viaggia nel tempo e ce la ritroviamo nella Brigata SOS come mascotte per il suo viso carino e per qualche altra cosa che sta un po’ più giù…quasi completamente decerebrata, per tutta la serie non fa piangere, piagnucolorare, fare da serva a Haruhi e preparare il tè ai membri del club, in cui, lo dico ora, non si fa un bel nulla. Quando si trova da sola a parlare con Kyon, ed il poverino le fa qualche domanda sulla stramba situazione che riguarda Haruhi e gli altri personaggi, lei risponde “sono informazioni riservate”…certo, perché se dava qualche chiarimento in più la serie rischiava di diventare interessante, invece è giusto che rimanga così insensata ed inutile com’è. Asahina subisce varie denudazioni da Haruhi che per accalappiare nuovi membri la veste da coniglietta o da cameriera, e non perde occasione per far vedere a tutti le tette della viaggiatrice del tempo. Nonostante questo quadro nero, Asahina mi fa una grandissima tenerezza XD (ah, e non so se è un caso che abbia i capelli rossi come Asuka di Evangelion, visto che già abbiamo Rei…)

Koizumi e Kyon
Infine abbiamo Koizumi, l’esper dai superpoteri che come Nagato, non muore dalla voglia di mostrarli. Per lui tutto quello che dice e fa Haruhi è giusto e fantastico, e solo per questo meriterebbe di essere picchiato…lui e Haruhi. Passa tutto il tempo a giocare con Kyon ad un gioco da tavola tipo scarabeo. Quando Haruhi spoglia Asahina, Koizumi si gira quasi indignato, mentre Kyon sbava, ma non perde occasione per fare sorrisetti ammiccanti a Kyon (mmmh anche qui vedo un Kowaru Nagisa di Evangelion…ma che è?!).

La malinconia di Haruhi sembra voler prendere la via del fantasy, invece tronca a metà l’idea iniziale e procede come un semplice scolastico, cosa che non può essere perché c’è di mezzo una divinità. È questa la cosa incoerente, che si pone tra due generi che lascia entrambi inconclusi. Il fatto che Haruhi sia una divinità è inutile ai fini della trama, serve solo a spiegare perché i membri della Brigata si prostrano ai suoi voleri. Anche come semplice scolastico non ha senso perché ogni episodio è quasi autoconclusivo. Qua e là si vede qualche elemento “magico”, ma sembra completamente decontestualizzato. Tra l’altro il titolo più appropriato sarebbe stato “La noia di Haruhi Suzumiya”, perché Haruhi non è malinconica, è annoiata (quando non ha compiti da ordinare a qualcuno).

Non voglio parlare poi dell’ultimo episodio…anzi sì. È inverno e l’aula della Brigata è gelida perché non ci sono impianti di riscaldamento. Haruhi ordina a Kyon di andare in città a comprare una stufa. Qualche battibecco tra i due perché Kyon non vuole andare ma alla fine va lo stesso. Vediamo allora Kyon che esce da scuola, che si fa l’immensa salita del cortile, che prende la metro, che va al negozio, prende la stufa e poi leggete questa frase a ritroso. Nel frattempo per dieci minuti ci viene proposta una scena epica: Nagato sola nell’aula del club che legge mentre si sentono schiamazzi provenienti dal corridoio O_______o quest’è l’ultimo episodio di questa magnifica serie…

....non aggiungo altro, mi sembra di aver già detto abbastanza.

Hanno fatto anche un film, devo essere onesta, lo vedrò xD poi vi farò sapere se è alla bassezza della serie o un po' meglio. La serie va sicuramente presa con lo spirito di chi vuole perdere tempo, ma diciamo che quasi nessuno ha tempo da perdere xD



Voto: 3
          (sì, oggi sono stata proprio cattiva :/ )



-FGrace









domenica 8 giugno 2014

Le Follie dell'Imperatore (Movie Park #12)

Movie Park



Bentrovati a tutti nella pagina di Movie Park, oggi parleremo di un cartone a dir poco esilarante, in grado di deliziare anche gli animi più ferrei, grazie ad un umorismo senza paragoni. Ecco le "Follie dell'Imperatore".

"Le Follie dell'Imperatore" è un film di animazione del 2000 diretto da Mark Dindal, e rappresenta non solo la 40° opera sfornata dalla Disney, ma anche l'ultimo esponente animato, prima dell'inizio della computer grafica e del 3D.

La trama parla di Kuzco, un viziato ed egocentrico sovrano, che nel giorno del suo 18° compleanno decide di farsi costruire una sgargiante residenza estiva sulla cima di una collina, a discapito del villaggio che ivi abita, e a nulla servono le proteste del capo villaggio Paccha. Intanto la consigliera del re, Yizma, e il suo braccio destro, Kronk, progettano l'assassinio di Kuzco, per poter così prendere il potere, ma qualcosa va storto e il giovane imperatore anziché morire si trasforma in un lama. Dopo essere stato abbandonato, il regio lama, confuso, cercherà di tornare a palazzo e per riuscirci sarà costretto a un improbabile alleanza con Paccha.

giovedì 29 maggio 2014

Silent Hill Part 3 (Planet Saga #11)

Planet Saga

Eccoci di nuovo su Planet Saga,pronti a leggere la terza e ultima parte di Silent Hill. E' stato un lungo viaggio, ma tutto deve avere una fine, tranne l'interminabile sofferenza dei protagonisti di questa saga, che ora mi accingo a raccontarvi.

Silent Hill Homecoming
"Silent Hill Homecoming" usci' per tutte le piattaforme nel 2009, dopo un lungo periodo d'attesa, in cui i fans erano sempre più convinti che la saga potesse aver deviato verso un sentiero action. Il titolo si rivelò sicuramente modificato nel sistema di combattimento, ma ancora in grado di terrorizzare e appassionare.

La storia parla di Alex Shephard, un soldato di ritorno alla sua cittadina natale, per rincontrare la sua famiglia. Arrivato, trova il luogo avvolto da un'alone di mistero, per non parlare del silenzio che attanaglia le stradine; i pochi rimasti, tra cui la madre, sembrano sconvolti da una forza invisibile, e con orrore apprende che molti ragazzi, tra cui suo fratello minore, sembrano scomparsi nel nulla, inghiottiti dalla nebbia che sembra avvicinarsi dal paesino adiacente.

La realizzazione dei scenari è più curata che mai e potremo osservare scenari di ogni sorta, dalle fogne agli ospedali, tutti arricchiti da elementi degradanti e malati, che enfatizzano il senso di deviamento. In un certo senso il gioco ruba alcune idee dal film, come l'effetto del cambio di dimensione, che ci permetterà di assistere, nel bel mezzo del gameplay, alla trasformazione degli scenari, che sembrano perdere pezzi, rivelando cosi' la forma del male insidiata nelle sue viscere.

Molti sono gli elementi che tendono ad accrescere la paura, tra cui vi e' il sistema d'illuminazione, che ben funziona sopratutto nelle fasi nella dimensione oscura; abbiamo poi la superba colonna sonora,che ci circonderà in ogni occasione, terrorizzando inoltre grazie a rumori costanti e fastidiosi, come la pioggia e il vapore.

Particolarmente curate sono le orride aberrazioni del luogo, che ci inseguiranno costantemente fino alla morte, e le cui movenze sono riprese perfettamente, per disturbare il giocatore, che sentirà perennemente le loro urla nelle tenebre e alle sue spalle. Per poterle sconfiggere avremo un variegato ma breve arsenale di armi, a cui verrà introdotta la possibilità di parare, schivare e contrattaccare. Questo non rende più semplice gli scontri, poiché' ogni creatura ha il suo stile d'attacco e un punto debole diverso, costringendoci a studiarle attentamente e prima che ci massacrino.

Silent Hill Shattered Memories
 "Silent Hill Shattered Memories" usci' nel 2010 per Wii, PS2 e PSP, ma espresse il suo massimo potenziale sulla console portatile, replicando cosi il successo che già "Origins" aveva ottenuto. Il titolo è un reboot del primo capitolo ed è auto conclusivo, ovvero non costituisce il primo capitolo di una nuova saga.

La trama è simile a quella del primo, ma ristrutturata in modo molto più psicologica : Harry Mason, dopo aver perso di vista sua figlia Cheryl, la cerca disperatamente nella cittadina che, solitamente viva e brulicante di persone, si rivela completamente deserta; il nostro Harry però non demorde, ma ben presto si accorge di non essere solo. Qualcuno, o qualcosa, lo osserva. Da qui vi sarà un salto temporale e ritroveremo il protagonista, anni dopo, mentre si rivolge a un psicoanalista, raccontandogli i reali avvenimenti di quella notte, ormai passata, e di come abbia cercato di congelare i ricordi, a essa legata.

Il gameplay è diviso in due forme: una per le fasi dallo psicologo e una per le fasi di esplorazione. Quando ci troveremo nel primo caso, la visuale sarà in prima persona e dovremo superare alcuni semplici test, che potremo risolvere in maniera personale; a seconda degli esiti, si genereranno diverse modifiche allo scenario e agli eventi del gioco. Inoltre, proseguendo i test, il gioco analizzerà le risposte, e comincerà a proporre situazioni diverse per spaventarci, sulla base delle vostre più profonde paure. Insomma, come recita la frase di inizio gioco, "Giocheremo con voi, quanto più voi giocherete con voi".

Le fasi esplorative ci riportano al classico gameplay, ma con una sostanziale differenza: non ci sono mostri. Le creature appariranno solo in alcune, concitate, fasi, in cui Silent Hill verrà ricoperta da un perenne ghiaccio; in questi momenti dovremo scappare dalle creature e cercare l'uscita dal labirinto infernale in cui ci troveremo. Nelle fasi di esplorazione dovremo invece risolvere enigmi e cercare indizi, svelati in modo geniale ma mai difficile, e che potremo trovare grazie al nostro cellulare, che capta segnali fantasmi in prossimità dei segreti.

Nonostante la mancanza di creature nella maggior parte del gioco, il giocatore non sarà esente dall'inquietudine, grazie un magistrale lavoro del comparto sonoro, che riesce, se sfruttato al massimo con le cuffie, a farci sobbalzare tramite l'uso esagerato di cigolii, passi e sussurri nell'ombra. Anche la grafica contribuisce ad accentuare la tensione, grazie ai sinistri giochi di luce della nostra torcia. La dimensione alternativa è realizzata con ottimi effetti, e ci mostrerà una città glaciale e contorta, al cui interno risiederanno le grottesche aberrazioni, sempre pronte a cacciarci, spinte da una brutale e maniacale e violenza. 

Silent Hill Downpour
"Silent Hill Downpour" usci' nel 2012 per tutte le piattaforme, e fu particolarmente atteso dagli appassionati, nonostante il cambio dello storico team di lavorazione, poiché sembrava riproporre quel clima di puro terrore che contraddistinse i primi capitoli. Il titolo non si avvicina in realtà alla bellezza dei precedenti ma riesce comunque a offrire un'esperienza imperdibile, grazie alla sua atmosfera unica.

La trama parla di Murphy Pendleton, un taciturno prigioniero in attesa di trasferimento che, insieme ad altri detenuti, si trova su di un pullman che, sfortunatamente, ha un incidente nei pressi di un paesino, di cui potete ben immaginare il nome. Approfittando dell'occasione, Murphy fugge nel paesino, ma ben presto si accorge dell'errore commesso, quando comincia ad essere assalito prima da angoscianti visioni e, successivamente da delle creature malefiche; il protagonista cercherà ovviamente una via di fuga ma , inspiegabilmente, celato al suo interno, Silent Hill sembra nascondere una verità su di lui, una verità a lungo dimenticata, o ignorata.

Il gameplay è simile a quello dei primi, in cui si valorizzava la ricerca di indizi, cercando di evitare le creature che, nonostante la non particolare forza, risultano micidiali, vista la propensione ad attaccare in gruppo. Potremo liberarci delle creature affidandoci all'uso di varie armi, che dovremo usare con attenzione e parsimonia, prima che si usurino troppo. L'esplorazione degli scenari si rivelerà fondamentale, poiché ogni angolo potrebbe nascondere oggetti importanti al proseguimento. Una particolare novità è l'introduzione delle quest secondarie, che potremo trovare cercando diligentemente nei dintorni e che, a differenza di molti giochi, sono caratterizzate da una sotto trama coinvolgente.

La realizzazione tecnica dei personaggi e delle creature non è superbo, ma riesce comunque nel suo scopo, mentre risulta eccellente la cura degli scenari, ricchi di particolari e dettagli, come la pioggia che cade dal cielo, e la cui frequenza simboleggerà l'arrivo dei nemici. Magnifica è l'atmosfera, in grado di far immedesimare il giocatore, facendolo ragionare come se davvero fosse li, a fronteggiare l'orrore nella più totale desolazione. La colonna sonora è bella, ma non a livello dei capisaldi della saga, mentre il comparto sonoro risplende grazie all'uso dei rumori, sempre pronti a tenerci col fiato sospeso.

Voto: 7½+

-L.O.T.

mercoledì 28 maggio 2014

Kokoro Connect (Manga Column #12)







                                                       
                            Manga Column



Negli ultimi tempi siamo stati invasi da anime e manga moe, è il loro momento, ma tra questi senza dubbio spicca Kokoro Connect, e per l’appunto ve ne parlerò.

Kokoro Connect (ココロコネクト, Cuori Connessi) nasce come light novel nel 2010, come al solito sono stati fatti anime (17 episodi nel 2012) e manga (per ora in corso ed inedito in Italia).

Taichi e Nagase
Tre ragazze, Inaba Himeko, Yui Kiriyama e Nagase Iori, e due ragazzi, Taichi Yaegashi e Aoki Yoshifumi, non avendo trovato alcun club cui aderire nella loro scuola (in Giappone c’è l’usanza nelle scuole di fondare dei club), decidono di fondarne uno che chiamano “Club di Ricerca Culturale”, in cui in pratica non fanno quasi nulla. Un giorno succede una stranezza, scoprono che le loro anime si scambiano nei corpi. Questo scambio non segue regole, né di durata né di scelta dei corpi. Inutile dire quanto metta a disagio questa situazione, ma proprio mentre si chiedono che fenomeno strano sia, una strana entità, Fūsenkazura, dopo aver preso possesso del corpo di un insegnante, si presenta ai cinque protagonisti. Senza far sapere di sé, dice esclusivamente che sta compiendo degli esperimenti su di loro, volti a stimolare la personalità, il tutto per un suo divertimento.
Yui
Lo scambio dei corpi non è l’unica prova cui vengono sottoposti i ragazzi, gli altri esperimenti consisteranno nell’agire d’impulso, quindi non riuscire a frenare i propri istinti e desideri, nel ritorno all’età infantile ed infine nel riuscire a sentire i pensieri di uno degli altri amici.

Kokoro Connect è interamente basato sull’introspezione dei personaggi e sulla loro caratterizzazione psicologica, per non appesantirlo troppo è stato dato un tocco più comico con scorci di vita quotidiana. Le prova cui sono sottoposti i ragazzi, anche se apparentemente banali, mettono in luce uno dei grandi drammi dell’umanità: come si è e come si appare. Con le prove di Fūsenkazura casca qualsiasi maschera e i nostri protagonisti sono completamente messi a nudo, tra di loro è impossibile nascondere qualcosa.

Fūsenkazura nel corpo del prof scansafatiche
Partiamo proprio dallo scambio di corpi. Innanzitutto c’è il disagio della violazione della propria intimità, soprattutto quando è uno dei ragazzi ad entrare nel corpo di una delle ragazze. In secondo luogo, ma maggiormente importante: ci si può fidare completamente? Se nel mio corpo vi è un’altra anima, allora questo agisce anche contro la mia volontà, potrebbe addirittura commettere un omicidio, il colpevole sarebbe il mio corpo con un’anima all’interno diversa dalla mia, ma la colpa sarebbe in ogni caso mia.
È un guardarsi da dentro e dall’esterno.

La seconda prova inizia a complicarsi perché agendo d’impulso possono essere coinvolte anche persone esterne alle prove di Fūsenkazura, come succederà a Yui che, essendo un’ex-karateka, aggredisce un gruppo di ragazzi per strada. Questa seconda prova può portare all’isolamento autoimposto per paura di danneggiare le persone che ci sono intorno.

Inaba
La terza prova riporta in vita tutti i traumi vissuti da bambini e le derivanti complicazioni e, infine, la quarta prova ti permette sì di sapere cosa gli altri pensano, ma anche gli altri possono conoscere i tuoi pensieri che magari riguardano proprio loro!

Come ho detto un po’ più su, ogni personaggio ha il suo spazio, le proprie crisi, paure e debolezze. Taichi è un “maniaco altruista”, corre continuamente in aiuto degli altri in realtà per star bene con se stesso; Nagase ha vissuto cinque matrimoni della madre e per piacere ad ogni marito, ha continuamente cambiato carattere e personalità, estendendo questa abilità anche con tutte le altre persone, ma alla fine lei non capisce più com’è la vera se stessa (in realtà sì, alla fine riesce a ritrovarsi); Inaba è scostante, fredda, cinica, anche un po’ egoista, intelligente sopra la norma ma nel profondo amorevole e dolce; Aoki è sempre allegro e spensierato, ma questo perché da quando una sua amica morì ragazzina, lui vuole vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, cercando di godersi appieno la vita, è innamoratissimo di Yui, anche se non ricambiato; infine abbiamo proprio Yui, bravissima karateka, che soffre di androfobia da quando un gruppo di ragazzi, anni prima, ha cercato di violentarla.
Aoki

Belli tutti i personaggi, belle le loro ambivalenze caratteriali che li avvicinano moltissimo a noi, anche perché come dice Inaba, anche chi non ha avuto un trauma può avere delle ripercussione come se lo avesse subìto. Il personaggio di Nagase non mi piaceva da prima e ancor meno poi nel suo sviluppo, anche se è immensamente carina (ecco, troppo moe xD), al contrario Inaba che ha subìto il processo inverso mi è piaciuta fin dall’inizio e anche Yui. Dei ragazzi davvero fantastico è Taichi che però ha avuto nettamente maggior spazio rispetto ad Aoki.

Il lieto fine è andato nell’esatta direzione in cui speravo xD l’unica pecca è che di Fūsenkazura non si sa nulla né si lascia intuire qualcosa. Non sappiamo chi sia, né che scopo abbiano queste prove da lui architettate, se non il suo puro divertimento.

Tutto sommato Kokoro Connect è molto tenero, non solo per i disegni accentuano questa caratteristica, ma proprio i personaggi in sé e come si relazionano tra di loro. È sempre molto delicato, anche se ci sono passaggi un po’ più aspri. Trovo che sia una bella storia d’amicizia, un’amicizia ribadita con forza e messa in discussione per poi essere riaffermata infinite volte. Bello anche nella sua ingenuità, che in questo caso non ha un’accezione negativa, ma sempre relativa alla sfera della delicatezza.

Lo consiglio a chi ha voglia di guardare qualcosa di un certo spessore, ma non troppo pesante.


Voto: 8


-FGrace

domenica 25 maggio 2014

La Casa (Movie Park #11)

Movie Park

Bentrovati nella rubrica di Movie Park,pronti a parlare di un nuovo film. Oggi parleremo di un film che, prima dell'uscita, fece parlare negativamente di se, ma che, una volta uscito, lasciò in molti a bocca aperta. La pellicola di oggi è "La Casa".

"La Casa", o "Evil Dead", esce nel 2013, diretto dal regista Fede Alvarez, ed è il remake del ben famoso lungometraggio del 1981 di Sam Raimi, anche se in realtà dell'originale non ha assolutamente niente. Il film è infatti una rivisitazione completa, piena di sviluppi imprevisti, che lo rendono assai diverso dal suo predecessore.

La trama ci presenta cinque ragazzi: Mia, una ragazza distrutta dalla morte della madre e con forti problemi di droga, il fratello e la sua ragazza, e due loro amici d'infanzia. Il gruppo è deciso ad andare in una stamberga, isolata da tutto e tutti, per cercare di risolvere i problemi di tossicodipendenza di Mia. Questa, dopo aver visto una strana figura demoniaca osservarla, dai meandri del bosco, chiede aiuto agli altri che, credendola delirante a causa dell'astinenza, decidono di ignorarla. I problemi incominceranno quando la ragazza, dopo aver tentato la fuga, verrà posseduta da un'antico e sanguinario demone, risvegliato accidentalmente da uno dei ragazzi, che aveva letto alcune strane formule in un macabro libro.