giovedì 29 maggio 2014

Silent Hill Part 3 (Planet Saga #11)

Planet Saga

Eccoci di nuovo su Planet Saga,pronti a leggere la terza e ultima parte di Silent Hill. E' stato un lungo viaggio, ma tutto deve avere una fine, tranne l'interminabile sofferenza dei protagonisti di questa saga, che ora mi accingo a raccontarvi.

Silent Hill Homecoming
"Silent Hill Homecoming" usci' per tutte le piattaforme nel 2009, dopo un lungo periodo d'attesa, in cui i fans erano sempre più convinti che la saga potesse aver deviato verso un sentiero action. Il titolo si rivelò sicuramente modificato nel sistema di combattimento, ma ancora in grado di terrorizzare e appassionare.

La storia parla di Alex Shephard, un soldato di ritorno alla sua cittadina natale, per rincontrare la sua famiglia. Arrivato, trova il luogo avvolto da un'alone di mistero, per non parlare del silenzio che attanaglia le stradine; i pochi rimasti, tra cui la madre, sembrano sconvolti da una forza invisibile, e con orrore apprende che molti ragazzi, tra cui suo fratello minore, sembrano scomparsi nel nulla, inghiottiti dalla nebbia che sembra avvicinarsi dal paesino adiacente.

La realizzazione dei scenari è più curata che mai e potremo osservare scenari di ogni sorta, dalle fogne agli ospedali, tutti arricchiti da elementi degradanti e malati, che enfatizzano il senso di deviamento. In un certo senso il gioco ruba alcune idee dal film, come l'effetto del cambio di dimensione, che ci permetterà di assistere, nel bel mezzo del gameplay, alla trasformazione degli scenari, che sembrano perdere pezzi, rivelando cosi' la forma del male insidiata nelle sue viscere.

Molti sono gli elementi che tendono ad accrescere la paura, tra cui vi e' il sistema d'illuminazione, che ben funziona sopratutto nelle fasi nella dimensione oscura; abbiamo poi la superba colonna sonora,che ci circonderà in ogni occasione, terrorizzando inoltre grazie a rumori costanti e fastidiosi, come la pioggia e il vapore.

Particolarmente curate sono le orride aberrazioni del luogo, che ci inseguiranno costantemente fino alla morte, e le cui movenze sono riprese perfettamente, per disturbare il giocatore, che sentirà perennemente le loro urla nelle tenebre e alle sue spalle. Per poterle sconfiggere avremo un variegato ma breve arsenale di armi, a cui verrà introdotta la possibilità di parare, schivare e contrattaccare. Questo non rende più semplice gli scontri, poiché' ogni creatura ha il suo stile d'attacco e un punto debole diverso, costringendoci a studiarle attentamente e prima che ci massacrino.

Silent Hill Shattered Memories
 "Silent Hill Shattered Memories" usci' nel 2010 per Wii, PS2 e PSP, ma espresse il suo massimo potenziale sulla console portatile, replicando cosi il successo che già "Origins" aveva ottenuto. Il titolo è un reboot del primo capitolo ed è auto conclusivo, ovvero non costituisce il primo capitolo di una nuova saga.

La trama è simile a quella del primo, ma ristrutturata in modo molto più psicologica : Harry Mason, dopo aver perso di vista sua figlia Cheryl, la cerca disperatamente nella cittadina che, solitamente viva e brulicante di persone, si rivela completamente deserta; il nostro Harry però non demorde, ma ben presto si accorge di non essere solo. Qualcuno, o qualcosa, lo osserva. Da qui vi sarà un salto temporale e ritroveremo il protagonista, anni dopo, mentre si rivolge a un psicoanalista, raccontandogli i reali avvenimenti di quella notte, ormai passata, e di come abbia cercato di congelare i ricordi, a essa legata.

Il gameplay è diviso in due forme: una per le fasi dallo psicologo e una per le fasi di esplorazione. Quando ci troveremo nel primo caso, la visuale sarà in prima persona e dovremo superare alcuni semplici test, che potremo risolvere in maniera personale; a seconda degli esiti, si genereranno diverse modifiche allo scenario e agli eventi del gioco. Inoltre, proseguendo i test, il gioco analizzerà le risposte, e comincerà a proporre situazioni diverse per spaventarci, sulla base delle vostre più profonde paure. Insomma, come recita la frase di inizio gioco, "Giocheremo con voi, quanto più voi giocherete con voi".

Le fasi esplorative ci riportano al classico gameplay, ma con una sostanziale differenza: non ci sono mostri. Le creature appariranno solo in alcune, concitate, fasi, in cui Silent Hill verrà ricoperta da un perenne ghiaccio; in questi momenti dovremo scappare dalle creature e cercare l'uscita dal labirinto infernale in cui ci troveremo. Nelle fasi di esplorazione dovremo invece risolvere enigmi e cercare indizi, svelati in modo geniale ma mai difficile, e che potremo trovare grazie al nostro cellulare, che capta segnali fantasmi in prossimità dei segreti.

Nonostante la mancanza di creature nella maggior parte del gioco, il giocatore non sarà esente dall'inquietudine, grazie un magistrale lavoro del comparto sonoro, che riesce, se sfruttato al massimo con le cuffie, a farci sobbalzare tramite l'uso esagerato di cigolii, passi e sussurri nell'ombra. Anche la grafica contribuisce ad accentuare la tensione, grazie ai sinistri giochi di luce della nostra torcia. La dimensione alternativa è realizzata con ottimi effetti, e ci mostrerà una città glaciale e contorta, al cui interno risiederanno le grottesche aberrazioni, sempre pronte a cacciarci, spinte da una brutale e maniacale e violenza. 

Silent Hill Downpour
"Silent Hill Downpour" usci' nel 2012 per tutte le piattaforme, e fu particolarmente atteso dagli appassionati, nonostante il cambio dello storico team di lavorazione, poiché sembrava riproporre quel clima di puro terrore che contraddistinse i primi capitoli. Il titolo non si avvicina in realtà alla bellezza dei precedenti ma riesce comunque a offrire un'esperienza imperdibile, grazie alla sua atmosfera unica.

La trama parla di Murphy Pendleton, un taciturno prigioniero in attesa di trasferimento che, insieme ad altri detenuti, si trova su di un pullman che, sfortunatamente, ha un incidente nei pressi di un paesino, di cui potete ben immaginare il nome. Approfittando dell'occasione, Murphy fugge nel paesino, ma ben presto si accorge dell'errore commesso, quando comincia ad essere assalito prima da angoscianti visioni e, successivamente da delle creature malefiche; il protagonista cercherà ovviamente una via di fuga ma , inspiegabilmente, celato al suo interno, Silent Hill sembra nascondere una verità su di lui, una verità a lungo dimenticata, o ignorata.

Il gameplay è simile a quello dei primi, in cui si valorizzava la ricerca di indizi, cercando di evitare le creature che, nonostante la non particolare forza, risultano micidiali, vista la propensione ad attaccare in gruppo. Potremo liberarci delle creature affidandoci all'uso di varie armi, che dovremo usare con attenzione e parsimonia, prima che si usurino troppo. L'esplorazione degli scenari si rivelerà fondamentale, poiché ogni angolo potrebbe nascondere oggetti importanti al proseguimento. Una particolare novità è l'introduzione delle quest secondarie, che potremo trovare cercando diligentemente nei dintorni e che, a differenza di molti giochi, sono caratterizzate da una sotto trama coinvolgente.

La realizzazione tecnica dei personaggi e delle creature non è superbo, ma riesce comunque nel suo scopo, mentre risulta eccellente la cura degli scenari, ricchi di particolari e dettagli, come la pioggia che cade dal cielo, e la cui frequenza simboleggerà l'arrivo dei nemici. Magnifica è l'atmosfera, in grado di far immedesimare il giocatore, facendolo ragionare come se davvero fosse li, a fronteggiare l'orrore nella più totale desolazione. La colonna sonora è bella, ma non a livello dei capisaldi della saga, mentre il comparto sonoro risplende grazie all'uso dei rumori, sempre pronti a tenerci col fiato sospeso.

Voto: 7½+

-L.O.T.

mercoledì 28 maggio 2014

Kokoro Connect (Manga Column #12)







                                                       
                            Manga Column



Negli ultimi tempi siamo stati invasi da anime e manga moe, è il loro momento, ma tra questi senza dubbio spicca Kokoro Connect, e per l’appunto ve ne parlerò.

Kokoro Connect (ココロコネクト, Cuori Connessi) nasce come light novel nel 2010, come al solito sono stati fatti anime (17 episodi nel 2012) e manga (per ora in corso ed inedito in Italia).

Taichi e Nagase
Tre ragazze, Inaba Himeko, Yui Kiriyama e Nagase Iori, e due ragazzi, Taichi Yaegashi e Aoki Yoshifumi, non avendo trovato alcun club cui aderire nella loro scuola (in Giappone c’è l’usanza nelle scuole di fondare dei club), decidono di fondarne uno che chiamano “Club di Ricerca Culturale”, in cui in pratica non fanno quasi nulla. Un giorno succede una stranezza, scoprono che le loro anime si scambiano nei corpi. Questo scambio non segue regole, né di durata né di scelta dei corpi. Inutile dire quanto metta a disagio questa situazione, ma proprio mentre si chiedono che fenomeno strano sia, una strana entità, Fūsenkazura, dopo aver preso possesso del corpo di un insegnante, si presenta ai cinque protagonisti. Senza far sapere di sé, dice esclusivamente che sta compiendo degli esperimenti su di loro, volti a stimolare la personalità, il tutto per un suo divertimento.
Yui
Lo scambio dei corpi non è l’unica prova cui vengono sottoposti i ragazzi, gli altri esperimenti consisteranno nell’agire d’impulso, quindi non riuscire a frenare i propri istinti e desideri, nel ritorno all’età infantile ed infine nel riuscire a sentire i pensieri di uno degli altri amici.

Kokoro Connect è interamente basato sull’introspezione dei personaggi e sulla loro caratterizzazione psicologica, per non appesantirlo troppo è stato dato un tocco più comico con scorci di vita quotidiana. Le prova cui sono sottoposti i ragazzi, anche se apparentemente banali, mettono in luce uno dei grandi drammi dell’umanità: come si è e come si appare. Con le prove di Fūsenkazura casca qualsiasi maschera e i nostri protagonisti sono completamente messi a nudo, tra di loro è impossibile nascondere qualcosa.

Fūsenkazura nel corpo del prof scansafatiche
Partiamo proprio dallo scambio di corpi. Innanzitutto c’è il disagio della violazione della propria intimità, soprattutto quando è uno dei ragazzi ad entrare nel corpo di una delle ragazze. In secondo luogo, ma maggiormente importante: ci si può fidare completamente? Se nel mio corpo vi è un’altra anima, allora questo agisce anche contro la mia volontà, potrebbe addirittura commettere un omicidio, il colpevole sarebbe il mio corpo con un’anima all’interno diversa dalla mia, ma la colpa sarebbe in ogni caso mia.
È un guardarsi da dentro e dall’esterno.

La seconda prova inizia a complicarsi perché agendo d’impulso possono essere coinvolte anche persone esterne alle prove di Fūsenkazura, come succederà a Yui che, essendo un’ex-karateka, aggredisce un gruppo di ragazzi per strada. Questa seconda prova può portare all’isolamento autoimposto per paura di danneggiare le persone che ci sono intorno.

Inaba
La terza prova riporta in vita tutti i traumi vissuti da bambini e le derivanti complicazioni e, infine, la quarta prova ti permette sì di sapere cosa gli altri pensano, ma anche gli altri possono conoscere i tuoi pensieri che magari riguardano proprio loro!

Come ho detto un po’ più su, ogni personaggio ha il suo spazio, le proprie crisi, paure e debolezze. Taichi è un “maniaco altruista”, corre continuamente in aiuto degli altri in realtà per star bene con se stesso; Nagase ha vissuto cinque matrimoni della madre e per piacere ad ogni marito, ha continuamente cambiato carattere e personalità, estendendo questa abilità anche con tutte le altre persone, ma alla fine lei non capisce più com’è la vera se stessa (in realtà sì, alla fine riesce a ritrovarsi); Inaba è scostante, fredda, cinica, anche un po’ egoista, intelligente sopra la norma ma nel profondo amorevole e dolce; Aoki è sempre allegro e spensierato, ma questo perché da quando una sua amica morì ragazzina, lui vuole vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, cercando di godersi appieno la vita, è innamoratissimo di Yui, anche se non ricambiato; infine abbiamo proprio Yui, bravissima karateka, che soffre di androfobia da quando un gruppo di ragazzi, anni prima, ha cercato di violentarla.
Aoki

Belli tutti i personaggi, belle le loro ambivalenze caratteriali che li avvicinano moltissimo a noi, anche perché come dice Inaba, anche chi non ha avuto un trauma può avere delle ripercussione come se lo avesse subìto. Il personaggio di Nagase non mi piaceva da prima e ancor meno poi nel suo sviluppo, anche se è immensamente carina (ecco, troppo moe xD), al contrario Inaba che ha subìto il processo inverso mi è piaciuta fin dall’inizio e anche Yui. Dei ragazzi davvero fantastico è Taichi che però ha avuto nettamente maggior spazio rispetto ad Aoki.

Il lieto fine è andato nell’esatta direzione in cui speravo xD l’unica pecca è che di Fūsenkazura non si sa nulla né si lascia intuire qualcosa. Non sappiamo chi sia, né che scopo abbiano queste prove da lui architettate, se non il suo puro divertimento.

Tutto sommato Kokoro Connect è molto tenero, non solo per i disegni accentuano questa caratteristica, ma proprio i personaggi in sé e come si relazionano tra di loro. È sempre molto delicato, anche se ci sono passaggi un po’ più aspri. Trovo che sia una bella storia d’amicizia, un’amicizia ribadita con forza e messa in discussione per poi essere riaffermata infinite volte. Bello anche nella sua ingenuità, che in questo caso non ha un’accezione negativa, ma sempre relativa alla sfera della delicatezza.

Lo consiglio a chi ha voglia di guardare qualcosa di un certo spessore, ma non troppo pesante.


Voto: 8


-FGrace

domenica 25 maggio 2014

La Casa (Movie Park #11)

Movie Park

Bentrovati nella rubrica di Movie Park,pronti a parlare di un nuovo film. Oggi parleremo di un film che, prima dell'uscita, fece parlare negativamente di se, ma che, una volta uscito, lasciò in molti a bocca aperta. La pellicola di oggi è "La Casa".

"La Casa", o "Evil Dead", esce nel 2013, diretto dal regista Fede Alvarez, ed è il remake del ben famoso lungometraggio del 1981 di Sam Raimi, anche se in realtà dell'originale non ha assolutamente niente. Il film è infatti una rivisitazione completa, piena di sviluppi imprevisti, che lo rendono assai diverso dal suo predecessore.

La trama ci presenta cinque ragazzi: Mia, una ragazza distrutta dalla morte della madre e con forti problemi di droga, il fratello e la sua ragazza, e due loro amici d'infanzia. Il gruppo è deciso ad andare in una stamberga, isolata da tutto e tutti, per cercare di risolvere i problemi di tossicodipendenza di Mia. Questa, dopo aver visto una strana figura demoniaca osservarla, dai meandri del bosco, chiede aiuto agli altri che, credendola delirante a causa dell'astinenza, decidono di ignorarla. I problemi incominceranno quando la ragazza, dopo aver tentato la fuga, verrà posseduta da un'antico e sanguinario demone, risvegliato accidentalmente da uno dei ragazzi, che aveva letto alcune strane formule in un macabro libro.

mercoledì 21 maggio 2014

Umineko no naku koro ni (Manga Column #11)






   
                                                      Manga Column

Il ritratto di Beatrice



Dopo questa recensione vi prometto che mi occuperò di cosine carine carinose, intanto beccatevi un altro meravigliosissimo spargimento di sangue, Umineko no naku koro ni. Dal titolo dovreste aver già capito che c’è qualche affinità con Higurashi no naku koro ni, infatti è così. Umineko no naku koro ni (Quando stridono i gabbiani, うみねこのなく頃に) è il terzo capitolo della saga When they cry (dopo Higurashi no naku koro ni e Higurashi no naku koro ni kai), è una sound novel da cui è stato tratto un anime di 26 episodi ed un manga.

Ottobre 1986 (qualche anno dopo Higurashi..), il vecchio Kinzo Ushiromiya è prossimo alla morte e la sua famiglia (figli e nipoti) raggiunge l’isola di Rokkenjima, di cui egli è proprietario, per decidere la spartizione dell’eredità. La sera stessa Maria, la più piccola nipote di Kinzo, mostra una lettera ricevuta da una certa Beatrice, la quale afferma di essere la consulente alchemica di Kinzo con cui aveva stipulato un contratto. Beatrice ha donato a Kinzo un’ingente quantità d’oro sotto alcune condizioni: uno, al termine del contratto, l’oro tornerà a Beatrice; due, l'avere come interessi tutto ciò che è in possesso della famiglia Ushiromiya.
Battler o, come dicono nel doppiaggio, Batt'la
Ma una clausola speciale aggiunta da Kinzo afferma che qualora un membro della famiglia avesse ritrovato l’oro nascosto, Beatrice avrebbe perso il diritto sopra menzionato. Kinzo ha rescisso il contratto e per trovare l’oro, la famiglia deve risolvere l’indovinello che si trova nell’epigrafe sotto il ritratto di Beatrice. La lettera è firmata Beatrice, La Strega Dorata. Ma chi è Beatrice? Stando a qualche diceria tra camerieri era un’amante di Kinzo, ormai morta. il giorno dopo vengono ritrovati dei cadaveri, sono stati uccisi alcuni figli di Kinzo e alcuni membri della servitù. Chi può essere stato? Sull’isola sono presenti solo diciotto persone, il che implica obbligatoriamente che una di queste sia il colpevole. Altri cadaveri vengono ritrovati, il cerchio dei sospettati si restringe. Queste morti, però, avvengono in circostanze troppo misteriose, forse dietro tutto ciò si cela effettivamente una diciannovesima persona: Beatrice. Rimangono in vita solo i quattro nipoti di Kinzo, Battler, Maria, George e Jessica. Ormai è chiaro che ciò che intendeva Beatrice per “tutto ciò che è in possesso della famiglia Ushiromiya” si riferiva alle loro vite. Quando ogni membro sarà morto, secondo quanto dice l’epigrafe, e dai racconti di Maria, amante della stregoneria, la Strega Dorata Beatrice risorgerà. Battler, il protagonista della storia, si rifiuta in tutti i modi possibili di credere nell’esistenza della magia, ma alla fine moriranno anche loro quattro.

Secondo voi quanti episodi vi ho riassunto? Be’, solo cinque :-P

Rika?! No, Bernkastel...
Anche Umineko, come Higurashi, è suddiviso in archi narrativi. Dopo che tutta la famiglia Ushiromiya è stata uccisa, in uno strano salotto sono riuniti tutti e ammettono di essere stati uccisi da Beatrice. Battler continua a non crederci, così, per la prima volta, appare per davvero Beatrice.
Da qui la storia riparte da capo e abbiamo Beatrice e Battler che si scontrano intellettualmente: Beatrice vuole dimostrare che è stata lei l’assassina e che i suoi omicidi possono essere spiegati solo tramite la magia; Battler sostiene che c’è una spiegazione razionale ed “umana” a tutto ciò. Beatrice ripropone ogni volta omicidi più assurdi ed inspiegabili per mettere alle strette Battler e costringerlo ad ammettere l’esistenza della magia.

Umineko no naku koro ni non è propriamente il seguito di Higurashi, in quanto quest’ultimo ha avuto la sua conclusione, ciò che però fa Umineko è arricchire la conclusione di Higurashi. Veniamo catapultati in un mondo governato da streghe in cui scopriamo che la tragica lotta in Higurashi tra Takano Miyo e Furude Rika non era altro che un gioco tra due streghe: Lady Lambdadelta e Federika Bernkastel.
Il rassicurante sorriso di Maria

Umineko e Higurashi, quindi, sono due trame diverse ed è sbagliato riporre in Umineko la responsabilità di eguagliare Higurashi. Umineko no naku koro ni ha tonalità gotiche, è molto più drammatico, non c’è quella netta alternanza tra situazioni infantili e divertenti e i macabri e scellerati omicidi, Umineko si mantiene sempre sul cupo. Il super-deformed di Higurashi lo troviamo un po’ più soft, anche se certe zoomate su Beatrice e Maria potrebbero far cadere questa mia affermazione xD nel manga invece no, rimaniamo sullo stesso genere del manga di Higurashi. Non ritroviamo la ragazza di turno che impazzisce completamente, ma abbiamo Maria che alterna la personalità di bimba graziosa con risate demoniache e inquietanti (per non parlare delle risate di Beatrice), è anche eccitatissima dal fatto che presumibilmente tutta la sua famiglia sia stata uccisa da Beatrice.

Una cosa magnificissima di Umineko è che i disegni sono i più belli che abbia mai vistooo *--* a parte la bellezza di Battler (che se non ci fosse stato il mio Lelouch, sarebbe stato lui il personaggio maschile più figo xD) vogliamo parlare di Beatriceeeee? Mai vista una donna così bella in nessun manga o anime, lei non la batte nessuno!!!

Ok, basta parlare di bellezze xD

Beatoriiiiche *__*
Questa volta a piangere sono gabbiani, quando lo faranno, si placherà la tempesta che impedisce alla famiglia Ushiromiya di fuggire dall’isola e scampare la mattanza. Le scene splatter ovviamente sono fatte benissimo, e si propongono sbudellamenti vari, come horror, almeno il primo arco narrativo, è validissimo (anche se ammetto che Higurashi trasmetteva più ansia), anche se nei successivi archi c’è una minima prevalenza di fantasy, poi l’ultimo episodio dell’anime si chiude veramente in un fiume di sangue.

Ad inizio storia ci vengono presentati ben 18 personaggi, a cui piano piano se ne aggiungeranno di più fino ad arrivare più o meno ad una quarantina di personaggi, la cosa di primo impatto risulta faticosa, ma non è difficile prendere familiarità con ognuno di loro. Essendo così tanti, ad avere un approfondimento psicologico ben fatto sono pochi (in proporzione); ognuno ha la sua personalità ben distinta, ma è notevole la differenza di spazio data ad alcuni rispetto ad altri.
Per esempio, dei quattro figli di Kinzo, Krauss, Eva, Rudolf e Rosa, i due uomini vengono annullati dalle due sorelle; Eva perfida e bisbetica con un marito inutile, diventerà anche strega portando un po' di scompiglio per la sua passione di squartare persone, e Rosa, dalla doppia personalità come la figlia Maria, che passa dalla mamma amorevole e piena di sensi di colpa, alla donna che usa violenza sulla figlia; tra i nipoti, George, Battler, Jessica e Maria, solo di Maria abbiamo un flashback, poi ovviamente c’è la predominanza di Battler che è il protagonista, George è abbastanza tonto, Jessica contribuisce al fan service xD anche se rispettivamente hanno una relazione con Shannon e Kanon. Altri personaggi da citare sono appunto Shannon e Kanon, due servi della famiglia Ushiromiya che poi si scopriranno essere due mobili di Kinzo; Virgilia, la maestra di Betarice che si alleerà con Battler, ma poi lo fregherà; Ange Ushiromiya, la sorella di Battler che comparirà solo nella seconda metà della serie mettendo fuori scena chiunque (anche il duello tra Battler e Beatrice), contiamo che è stata aggiunta al gioco da Bernkastel per rompere le scatole a Beatrice.

Una cosa interessante di Umineko è la quantità di riferimenti culturali. La storia iniziale è ispirata a “Dieci piccoli indiani”; vengono citati simboli di demonologia con passi dei vangeli; riferimenti anche nei nomi di alcuni personaggi, come il demone Gaap o Virgilia (che avrebbe il ruolo di Virgilio per Dante); il gatto di Schrödinger durante i duelli tra Beatrice e Battler…e altri ancora.

Purtroppo…l’anime non ha finale. Ebbene sì, 26 episodi a guardare una cosa strameravigliosa per poi non sapere come va a finire. È stato un colpo durissimo T___T tra l’altro il manga, inedito in Italia, si trova tradotto da fan qua e là per qualche sito, ma a parte che non ci sono tutti i capitoli, succede che quei pochi capitoli oggi ci sono e domani no…in realtà non ho giocato alla novel, ma leggendo in giro per capire come finisse, ecco…quello che ho capito non mi ha convinto tanto :/ peccato…ormai è così tanto che spero in una seconda serie che, secondo me, non la faranno più.


Per ribadirvi la bellezza di Beatrice
 Personalmente mi è piaciuto tantissimo. Il manga ancora di più.



Voto: 10-


-FGrace

domenica 18 maggio 2014

Prometheus (Movie Park #10)

Movie Park


Eccoci di nuovo al consueto appuntamento su Movie Park. Oggi parleremo di un film che fu accolto dalla critica in maniera mista, ma in grado di affascinare tramite spettacolari effetti speciali, ovvero "Prometheus".

"Prometheus" è un fanta-horror uscito nel 2012 e diretto dall'acclamato regista Ridley Scott ("Alien"), e che fu candidato agli Oscar del 2013 nella categoria "Migliori effetti speciali", senza però vincere. Il film fu inizialmente ideato per essere un sequel di "Alien", ma a causa di alcuni problemi fu accantonato, per poi rinascere come prequel. Anche questo progetto fu però abbandonato, per affermarsi infine come un film indipendente, ambientato nello stesso mondo narrativo di "Alien", ma scollegato dalla serie principale.

La trama ci porta nell'anno 2089, dove l'archeologa Elizabeth Show (Noomi Rapace) e il suo team scoprono una grotta, al cui interno vi è dipinta una mappa stellare e delle creature giganti, indicanti un pianeta. Dopo aver localizzato un pianeta e aver trovato i fondi da una società multi miliardaria, la Weyland Enterprises (nota a chi conosce la saga originale), il gruppo parte alla volta del pianeta, forti dell'idea che ad attenderli vi saranno gli Ingegneri, i precursori,e creatori, della razza umana. Una volta sbarcati troveranno ad attenderli i resti di un antica civiltà, sterminati da un nemico misterioso e letale, nascosto sul pianeta e ancora in agguato.

venerdì 16 maggio 2014

Il Cinema in Sordina

"Monty Python e il Sacro Graal" è il secondo film dei Monty Python, ed il primo con una sottospecie di trama.

Il film tratta della storia di Re Artù e della ricerca dei peculiari cavalieri della tavola rotonda. Una volta unito il gruppo, la comparsa di dio rivelerà la loro reale missione, la ricerca del sacro Graal. Nel tentativo di di completare la loro annosa missione, i nostri eroi incontreranno numerosi personaggi inquietanti e strani, ma sopratutto esilaranti. L'ironia spazia su diversi ambiti, dai conflitti internazionali, a battute più scontate, ma tutte esilaranti.

giovedì 15 maggio 2014

Silent Hill Part 2 (Planet Saga #10)

Planet Saga

Eccoci di nuovo su Planet Saga, cari lettori. Oggi continueremo l'argomento trattato la scorsa settimana, proseguendo il viaggio videoludico di "Silent Hill".

Silent Hill 4: The Room
"Silent Hill 4" uscì nel 2004 per PS2 e Xbox, e rappresentò il primo passo di un desiderio della Konami di introdurre nuovi elementi degni di nota, che potessero lasciare il segno negli anni a venire.

Il protagonista della storia è Henry, un ragazzo trasferitosi da poco in un piccolo appartamento, la stanza 302; ritenuto da molti un tipo asociale, la realtà è che il ragazzo non può uscire di casa, poiché la porta è incatenata dall'interno, il telefono e la televisione non funzionano, i vicini non sentono le sue urla  e le finestre sono sbarrate. Inoltre ogni notte il ragazzo ha dei terribili incubi, in cui le pareti grondano sangue e degli spettri lo inseguono, costringendolo a fuggire attraverso un gigantesco buco nel bugno, che sembra condurlo in un luogo stranamente familiare.

Il gioco si divide in due tipi di gameplay: una in prima persona, quando ci troveremo nella camera, e una classica in terza persona, quando ci troveremo nell'otherworld. Nella stanza dovremmo semplicemente interagire con gli oggetti e sfuggire agli spettri, una nuova tipologia di nemici imbattibili da battere, e avremo inoltre la possibilità di conservare e/o recuperare armi e oggetti da un baule. Quando viaggeremo nella realtà alternativa, le fasi di gioco ritornano a essere quelle dei precedenti capitoli, con la nuova possibilità di caricare i colpi, per infliggere notevoli danni, e l'assenza della radio e della torcia.
L'atmosfera rimane angosciante come sempre, introducendo ambientazioni non particolarmente degne di nota, ma che ben si fon dono alla vicenda e al mosaico generale, poiché arricchiti da velati particolari sul nostro passato. Una menzione a parte merita la camera, in grado di avvolgere in nostri sensi di angoscia pura, favorendo un sempre crescente senso di disagio e claustrofobia. A rendere ancora più drammatica la situazione ci pensano i numerosi nemici, che seppur scarsi dal punto di vista grafico, riescono a terrorizzare grazie alla capacità di irrompere all'improvviso, attraversando i muri.

Le espressioni facciali dei personaggi sono realistiche ed estremamente coinvolgenti, dando cosi ulteriore drammaticità agli eventi. Il comparto sonoro è eccellente come sempre e riesce a catturare il giocatore grazie a inquietanti effetti sonori d'ambiente, studiati per enfatizzare le situazioni.


Silent Hill Origins
"Silent Hill Origins" usci nel 2007 in esclusiva per PSP, una scelta non compresa da tutti, poiché il titolo non è esattamente quello che decideremo di portarci in giro, ma che invece va giocato a casa, in una notte buia e solitaria, magari con delle cuffie.

La trama, che funge da prequel al primo capitolo, ci mette nei panni del camionista Travis Grady, arrivato a Silent Hill quasi per caso dopo aver salvato una ragazzina da un incendio. Il malcapitato si renderà presto conto dell'orrore in cui è sprofondato, dopo essere stato attaccato da creature inenarrabili, e mentre vagherà per la cittadina in cerca di risposte, molte saranno le ombre che sembreranno attanagliare Travis, sconvolto da oscuri ricordi che non rammendava, e che ben presto gli faranno capire di non essere giunto li per caso.

Il gameplay è simile ai primi capitoli, con tanto di radio e torcia, ma risulta più fluido e studiato, favoreggiando molto le fasi esplorative, necessarie alla raccolta dei rari medikit e degli indizi per avanzare nella disturbante città, grazie grazie anche all'uso della mappa, che ricopre qui un ruolo fondamentale, vista la vastità dei scenari. Per sconfiggere i nostri sanguinari nemici avremo a disposizione una vasta gamma di armi, sia da fuoco che da mischia, che potremo comodamente portarci,non avendo la nostra borsa un limite. Dovremo comunque combattere con cautela, poiché le armi dopo un po si deteriorano, lasciandoci indifesi e in balia delle instancabili creature.

L'atmosfera è più terrorizzante che mai e i passaggi tra le due dimensioni sarà caratterizzata da una raccapricciante melodia e da un effetto grafico simile a un'interferenza, che ci introdurrà all'otherworld, caratterizzato da tonalità cupe e scenari raccapriccianti. In questo capitolo i passaggi di realtà diventano molto importanti, poiché non servono solo a terrorizzare lo spettatore, potremmo infatti decidere noi quando"viaggiare", per poter avanzare in luoghi altrimenti inaccessibili, prestando molta attenzione alle creature, pronte ad attaccarci in entrambe le dimensioni. Le musiche sono sempre straordinarie e riescono ad angosciare sempre di più il malcapitato giocatore, che presto o tardi cederà al terrore. 

Voto: 8½+

-L.O.T.

mercoledì 14 maggio 2014

Higurashi no naku koro ni (Manga Column #10)







                                                     Manga Column

                                 


“..le cicale che piangevano tanto forte da assordare, se ci ripenso ora…forse, volevano proprio avvisarmi che tutto avrebbe avuto inizio in quel preciso istante.” [Keiichi Maebara]




Ben ritrovati! Questa non è solo la seconda settimana dedicata all’horror, è soprattutto la settimana dedicata ad uno dei titoli più forti, potenti, magnifici, figherrimi di tutti i tempi (e che rientra nella mia personalissima top 3)….sto parlando di….(rullo di tamburi)….Higurashi no naku koro ni *--*
Diamine, che figata! Ma prima di continuare con le lodi, procediamo per gradi e iniziamo con le solite informazioni di base.


Della saga When they Cry, Higurashi no naku koro ni (Quando le cicale piangono, ひぐらしのなく頃に ) è una sound novel da cui è stato tratto, nel 2006, un anime seinen, horror, thriller, diviso in Higurashi no naku koro ni (prima serie, 26 episodi), Higurashi no naku koro ni kai (seconda serie, 24 episodi) e due OAV, Higurashi no naku koro ni rei e kira; ne è stato tratto anche un manga inedito in Italia (però su alcuni siti si trovano le scan tradotte da fan).

Giugno 1993, Keiichi Maebara si trasferisce ad Hinamizawa, un villaggio rurale con pochissimi abitanti, così pochi che esiste solo una scuola con un’unica classe in cui vi sono bambini e ragazzi di ogni età. Qui Keiichi fa amicizia con due coetanee, la pucciosissma Rena Ryuugu e la tsundere Mion Sonozaki (che poi si scoprirà avere una gemella, Shion), e con due super-pucciosissime bambine, Rika Furude e Satoko Houjou. La vita sembra trascorrere tranquilla e perfetta finché Keiichi non viene informato da un fotografo di alcuni omicidi efferati avvenuti per quattro anni di seguito. Tutte queste morti sono avvenute il giorno del Watanagashi Matsuri, una festività dedicata ad una specie di divinità chiamata Oyashiro-sama (il Monaco), si pensa che sia lui stesso a far morire una persona e rapire dai demoni (scomparire) un’altra. Anche quell’anno, il fotografo viene trovato ucciso e la sua fidanzata scompare. Keiichi, dopo aver parlato anche con un poliziotto, inizia ad entrare in paranoia, crede che le morti siano causate da Rena e Mion. Si sente ovunque seguito e perseguitato da loro, che mostrano atteggiamenti inquietanti ed ambigui. Esasperato ed impaurito, preda di un raptus di follia, uccide brutalmente le sue amiche, per poi suicidarsi anche lui.
Giugno 1993, Keiichi Maebara si trasferisce ad Hinamizawa…come? Di nuovo? Eh sì! Ho semplicemente riassunto i primi 4 episodi, poi la storia ricomincia perfettamente da capo. Uno scherzo? Ma no! Higurashi no naku koro ni è diviso in archi narrativi; in ogni arco la storia è sempre la stessa, solo che viene vissuta ogni volta dal punto di vista di un diverso personaggio. Di volta in volta, però, cambia il personaggio che cade preda di questa follia omicida, che più tecnicamente è una malattia chiamata Sindrome di Hinamizawa.
Cosa c’è realmente sotto queste morti misteriose? È davvero opera di Oyashiro-sama o c’è di mezzo la mano umana? Cos’è la Sindrome di Hinamizawa? Perché la storia riprende sempre da capo? Ogni dubbio verrà chiarito nella stagione, Higurashi no naku koro ni kai, queste due serie sono inscindibili, infatti.

Se avevo detto quanto Mirai Nikki fosse fantastico per quella vena di follia, Higurashi no naku koro ni è da psicopatici. Psicopatici gli autori, la trama, i personaggi e perfino chi guarda. La schizofrenia regna dall’inizio alla fine dando vita ad una fiera di omicidi brutali.

Higurashi no naku koro ni è innovativo ed imprevedibile. Audace e brutale negli improvvisi cambi di registri narrativi, il passaggio dal primo al secondo arco narrativo è traumatico, ma anche all’interno di uno stesso episodio, si passa da situazioni comiche e spensierate a situazioni tragiche. L’uso di ragazze e bambine super moe che si trasformano in psicopatiche sanguinarie anche è un contrasto potente e riuscitissimo. Non a caso Rena con la sua mannaia ha fatto da prototipo per Yuno Gasai di Mirai Nikki.

Insomma, si osa. Si presenta qualcosa del tutto insolito, nella trama e nei personaggi. Il passaggio dagli occhioni shojo a occhi taglienti e inquietanti è un qualcosa di mai visto eseguito così alla perfezione. C’è una grandissima espressività, si parla addirittura di super-deformed, in cui i visi vengono completamente stravolti e rappresentati orrorificamente. I disegni in sé sono poco particolarizzati, scenografie povere e stilizzate, personaggi dai corpi sproporzionati…ma tutto questo incornicia perfettamente il tutto, e al pianto delle cicale avviene la metamorfosi, allucinazioni e disturbo dei sensi, le pupille si rimpiccioliscono, tremano, i volti diventano mostruosi, esagerati, con zoomate particolarissime e instabili sui sudori gelidi, sulle bocche ansimanti e sugli occhi tremanti.

Non ho mai visto anime con un’attenzione così particolare su ciò che avviene fisicamente durante i momenti di terrore e di ansia. Da questo punto di vista, riesce a trasmettere un’ansia ed un’oppressione senza eguali.

È fondamentalmente, forse prim’ancora di essere un horror, un thriller psicologico. È angosciante, incalzante, si presenta nel primo arco narrativo come uno splatter non troppo esagerato, per diventare sempre più macabro e forte con l’avanzare degli episodi. Tra le scene più terrificanti, non nel senso di situazione paurosa o di scena particolarmente splatter, ma di scena che fa letteralmente venire i brividi per il terrore che ci possa succedere, vi è quella in cui Mion obbliga a Shion di mettere le dita in una macchina che strappa le unghie dalla carne, detta così non rende però xD va vista e basta! Per le scene puramente splatter e horror…uff ce ne sono a bizzeffe! Tutte di follia pura xD come il suicidio di Rika (e non è uno spoiler, tanto la storia ricomincia xD), Rena che uccide la compagna del padre..solo per dirne alcune!

È un horror, ma un horror che avviene tutto nella testa dei personaggi, la cosa fantastica è che in questo teatro degli orrori vi sono esclusivamente esseri umani, nessuna creatura horror per antonomasia (fantasmi, vampiri etc..), questo secondo me rende ancora più realistico il sentimento di oppressione che pervade lo spettatore.

La psicologia dei personaggi sta in piedi dall’inizio alla fine. Ognuno ha una sua caratterizzazione inconfondibile, un proprio trauma, finché la malattia non prende il sopravvento.

La suddivisione in archi narrativi permette di prevedere cosa succederà, eppure mai una volta s’indovina realmente, alla fine si può dire solo che sicuramente una persona muore ed una scompare, le azioni dei nostri protagonisti saranno sempre a noi ignote. Questa suddivisione tra l’altro, ci permette di ampliare la visione generale sull’effettivo andamento della storia, della grande storia che si ripete ogni volta e che si conclude con un massacro.

Come dicevo, per avere chiarimenti bisogna guardare la seconda serie in cui verranno ad emergere due personaggi molto trascurati nella prima, due personaggi che ritroveremo anche nella recensione della prossima settimana (più o meno…). Higurashi no naku koro ni kai, approfondisce ancora meglio i drammi psicologici dei personaggi, cala la quantità di sangue e l’efferatezza con cui vengono commessi gli omicidi, cambiano anche i tratti dei disegni. In quanto serie esplicativa non poteva essere una bomba pazzesca come la prima, ma visto che io non le considero due serie separate, evito ogni inutile confronto. È potente tutto! Anzi, in questi 24 episodi abbiamo l’esplodere della follia di un insospettabile personaggio (che se devo essere sincera, nella prima serie non la conta giusta, ma mai ci si aspetterebbe un colpo di scena tanto grande. Ah, è poi è il mio personaggio preferito *____*).

È difficile per me recensire HNNKN, mi piace così tanto che ho paura di sminuirlo. Sopra dicevo che il manga non è arrivato in Italia, ma vale la pena leggerlo in rete perché non so come sia possibile ma è ancora più spaventoso dell’anime!

Davvero assolutamente da vedere perché è impossibile che non piaccia, a me ha fatto praticamente impazzire, e pensare che l’ho scoperto per caso guardando un amv!


Voto: 10


-FGrace

domenica 11 maggio 2014

Carrie(Movie Park #9)

Movie Park


Rieccoci anche oggi nella rubrica di Movie Park. Il film di oggi è stato causa di una profonda spaccatura della critica,ricevendo valutazioni sia negative che positive, e ottenendo un premio come miglior film horror del 2014 ai "People's Choise Award"; ecco a voi "Carrie".

"Carrie" è il remake del celebre film del 1976 di Brian De Palma, ed è la trasposizione cinematografica del primo romanzo dell'autore del brivido, Stephen King.

La storia parla di Carrie White(Chloe Moretz Grace) una timida e goffa adolescente, presa di mira dai compagni e succube di una madre instabile e possessiva(Julianne Moore), che tenta di tenerla lontana da ogni forma di vita sociale. La ragazza scopre però di avere un dono, che le permette di spostare gli oggetti con la forza della mente; inoltre arriva, inaspettato, un atto di gentilezza da parte di uno dei suoi compagni, un occasione di cambiamento e normalità, da una vita altrimenti difficile e piena di complessi. Ma quando il sogno si trasforma in incubo, quello che era il suo dono diventa una condanna, un'arma alla ricerca di sangue e disperazione.

giovedì 8 maggio 2014

Silent Hill Pt.1 (Planet Saga #9)

Planet Saga

Bentrovati nuovamente nella rubrica di Planet Saga. La saga di cui tratteremo oggi è particolarmente famosa e vanta ben nove giochi, ed è per questo che ne discuteremo in due/tre parti. Rilassatevi e preparatevi a Silent Hill.

Silent Hill
Il primo "Silent Hill" usci nel 1999 per la Playstation, affermandosi come uno dei giochi più maturi e violenti di quella generazione, riuscendo cosi a modificare l'opinione che molti si erano fatti della PSOne, ritenuta fino ad allora una console adatta a un pubblico prevalentemente giovane.

La storia narra di Harry Mason, un tranquillo scrittore che, su richiesta della figlioletta adottiva,Cheryl, si reca nella sconosciuta cittadina di Silent Hill. In vicinanza della città Harry viene sorpreso da una fitta nebbia, che gli impedisce di scorgere la sagoma di una ragazzina al centro della strada; per evitarla è costretto a una brusca sterzata e si schianta su di un cancello, perdendo i sensi. Al suo risveglio il protagonista non ritrova la figlia e inizia così a vagare all'interno della tenebrosa cittadina per cercare aiuto. 

mercoledì 7 maggio 2014

Corpse Party (Manga Column #9)







                                                      Manga Column
                              



Salve a tutti! Dedicherò tre settimane al genere horror e splatter, quindi…siate forti di stomaco xD inizio trattando Corpse Party (コープスパーティー), un videogioco survival horror del 1996 da cui sono state tratte due serie di manga, Corpse Party: Blood Covered, e una serie OAV (original anime video), Corpse Party: Tortured Souls (4 episodi) più l’episodio di apertura Corpse Party: Missing Footage.

personaggio con la strana mania di fare foto 
La Kisaragi Academy sorge sulle rovine della Heavenly Host Elementary School, una scuola elementare chiusa nel 1975 in seguito a macabri e tragici eventi (bambini brutalmente uccisi da un insegnante) ed in seguito demolita. Otto ragazzi ed un’insegnante dopo un festival studentesco si fermano in serata a scuola per raccontarsi storie di paura e salutare una ragazza del gruppo prossima al trasferimento. Per far sì che l’amicizia sussista nonostante la lontananza, decidono di eseguire un rito, di una certa Sachiko, trovato su un blog. Qualcosa evidentemente va storto e dopo un terremoto si risvegliano, separati, in una scuola abbandonata. Le finestre e le porte sono bloccate, è buoio e fuori piove. Sono nella Heavenly Host Elementary School. I ragazzi vengono perseguitati dalle anime dei bambini uccisi. Cercando di scappare per i corridoi della scuola, incontrano cadaveri mutilati ed interiora di esseri umani, è la fine che hanno fatto altri ragazzi che precedentemente hanno sbagliato il rito di Sachiko, è la fine che ben presto toccherà anche a loro.

È stato difficile giudicare Corpse Party, dopo aver visto l’anime sono passati molti giorni in cui mi dicevo di aver visto una schifezza, invece mi sono improvvisamente ricreduta.
Parlando di interiora...
Prima di tutto, lo sconsiglio vivamente a chi non è abituato a vedere scene troppo crude, da questo punto di vista, è anche più cruento di Elfen Lied. Mi sono chiesta se fra gli autori ci fossero anche medici, perché gli organi umani erano fin troppo precisi xD quindi splatter in abbondanza…occhi cavati, lingue tagliate, una ragazza impiccata, teste mozzate, corpi che scoppiano buttando per aria le interiora...insomma, una buona dose di cose raccapriccianti.

Leggendo qua e là, chi ha giocato al videogioco ha commentato che l’anime non regge il paragone ed è meno “spaventoso”. Non conosco il videogioco, ma di certo l’anime trasmette ansia. Ecco, questo secondo me è il punto, non è terrificante, non fa molta paura (almeno a me xD), ma è ansiogeno. Ci si aspetta il peggio ogni volta che un personaggio cammina per i corridoi, ci si aspetta che compaia un fantasma o qualche altra cosa. Le atmosfere con pochissima luce aiutano a tenere abbastanza alta la tensione, anche perché secondo me va visto in piena notte.
Molte scene sembrano fatte per il puro gusto del macabro.
I ragazzi ben presto impazziscono e alcuni di loro arrivano addirittura a tentare di uccidere gli amici. I responsabili delle morti sono le povere anime in pena dei bambini, che dopo aver subìto quel tragico destino si accaniscono sui vivi.
Sopra ho detto di essermi ricreduta sul fatto che fosse una cosa schifosa, in realtà la storia non è chissà quale genialata, è un semplice horror in una scuola infestata, anche se devo dire che è stato abbastanza imprevedibile per certe cose, i personaggi non hanno una caratterizzazione ben approfondita, c’è qualche incongruenza qua e là, la spiegazione finale del tutto non è abbastanza forte da reggere le aspettative…però c’è qualcosa che sicuramente attira. C’è qualcosa più che altro di triste. Di certo non ci si aspetta un massacro del genere.
Per non parlare dell’ultimissima scena che destabilizza psicologicamente.
Un modo per ridare pace alle anime dei bambini c’è: far ammettere il crimine all’assassino. Ci riusciranno? L’assassino è davvero l’insegnante? Perché avrebbe fatto una cosa simile?

Una cosa particolare, che però dà sui nervi, è che i ragazzi, uniti nel loro mondo, nella scuola elementare si ritrovano separati e non possono incontrarsi, anche se sono vicini. Seguiamo dunque le vicende di ognuno, nonostante ciò i personaggi non sono granché se non un paio.

In realtà quando un horror splatter è sostenuto da una trama interessante, allora il connubio è perfetto, quando però si crea un horror con l’intenzione di spaventare, non sempre il risultato è garantito. Corpse Party ha molte imperfezioni, la cosa strana è che però lascia qualcosa, anche se secondo me è sempre quell’ultimissima scena di cui sopra che spiazza completamente. Fino alla scena immediatamente precedente il finale era addirittura banale. Nel complesso riesce anche a coinvolgere lo spettatore ed a farlo affezionare a qualche personaggio; quando si intravede uno spiraglio di risoluzione ci fa sperare insieme ai personaggi, qualche volta però ho sperato che qualcuno morisse presto.
No, non è la scena del finale xD

Mi dispiace non aver molto da dire, però è davvero strano Corpse Party, con questo non voglio dire né che è brutto né che è bello, il finale che lascia così: O____O (vi prego, vedetelo solo per questo maledettissimo finale xD) deciderà le sorti del voto xD anche se ripeto, come splatter è fortissimo, forse quasi troppo eccessivo.


-Voto: 6 (politico xD)


-FGrace