Il Cinema in Sordina
Quando si parla di cinema in sordina è inevitabile parlare di Henry Selick, regista, per quanto in generale si crede sia Tim Burton (che invece è l'autore del poema originale), di "Tim Burton's the Nightmare Before Christmas". Non è questo, però, il film che tratteremo oggi, anche perché pochi film sono più famosi di quest'ultimo. Parleremo oggi invece di un film uscito nel 2009, dello stesso regista, che l'ha portato a emergere artisticamente dall'ombra del grande regista di "Edward Mani di Forbice": "Coraline e La Porta Magica".
Nel 2009 un cartone animato realizzato in stop motion in 3D uscì nelle sale italiane, purtroppo essendo un film di animazione ebbe principalmente l'attenzione dei genitori che portarono i loro figli a vederlo. "Coraline e la Porta Magica", tratto dal libro "Coraline" di Neil Gaiman, però è a tutt'oggi uno dei film più inquietanti che siano mai stati prodotti.
Coraline è una bambina costretta dai genitori a trasferirsi con loro, in una nuova casa, lontana da un qualsiasi centro abitato. La bambina, dunque, dopo aver rinunciato ad ottenere l'attenzione dei genitori, iniz
ia a curiosare per la casa, conoscendo i suoi vicini e il nipote della proprietaria del palazzo (Wybie), fino a che non trova una strana porticina. Mentre durante il giorno è murata, durante la notte si apre e attirata da delle strane creature, Coraline decide di attraversarla. Oltre la porta troverà un mondo simile al nostro, ma dove incontrerà i suoi altri genitori, uguali ai precedenti ma molto più disponibili, e tutte le persone incontrate nel mondo "reale" in una versione mirabolante. Tutti hanno però dei bottoni su gli occhi. Ogni mattina però la bimba è costretta a tornare nella vera casa, fino a che l'altra madre non gli confida il metodo per restare: indossare anche lei i bottoni.
In un mondo dove i personaggi si alterneranno tra incapacità e bravura, depressione e bellezza, la colonna portante del film sarà l'ossessione. Coraline infatti sarà ossessionata dall'ottenere l'attenzione dei genitori, i genitori dal lavoro, ogni vicino avrà la sua di ossessione, ma un discorso a se è l'altra madre. Fin dall'inizio notiamo che questo personaggio è particolarmente possessivo nei confronti di Coraline e viene trattato dagli altri con riverenza, che con l'andare avanti del film riveleranno i suoi chiodi fissi: il possesso e il potere.
Il regista Henry Selick riesce a rendere perfettamente l'inquietudine delle vicende che affronta la ragazza tramite inquadrature cupe e ambientazioni inquietanti e dando vita a oggetti inanimati. L'utilizzo di forti contasti di colori rendono ottimamente l'idea di un atmosfera cangiante e da toni che alternano l'idilliaco alla claustrofobia. Inoltre l'utilizzo di una soundtrack cupa e barocchegiante combinata alle atmosfere diroccate del film crea un ambiente in cui puoi percepire la tristezza dei personaggi come se fosse tua.
La cosa che però rende più di tutte la sensazione di timore è la scelta di utilizzare la tecnica di stop motion e del cartone animato. Questo infatti da allo spettatore una sensazione di ritorno all'infanzia, e chi ha più paura di un bambino?
Voto: 9+
- Gabbo!!!
Coraline è una bambina costretta dai genitori a trasferirsi con loro, in una nuova casa, lontana da un qualsiasi centro abitato. La bambina, dunque, dopo aver rinunciato ad ottenere l'attenzione dei genitori, iniz
ia a curiosare per la casa, conoscendo i suoi vicini e il nipote della proprietaria del palazzo (Wybie), fino a che non trova una strana porticina. Mentre durante il giorno è murata, durante la notte si apre e attirata da delle strane creature, Coraline decide di attraversarla. Oltre la porta troverà un mondo simile al nostro, ma dove incontrerà i suoi altri genitori, uguali ai precedenti ma molto più disponibili, e tutte le persone incontrate nel mondo "reale" in una versione mirabolante. Tutti hanno però dei bottoni su gli occhi. Ogni mattina però la bimba è costretta a tornare nella vera casa, fino a che l'altra madre non gli confida il metodo per restare: indossare anche lei i bottoni.
In un mondo dove i personaggi si alterneranno tra incapacità e bravura, depressione e bellezza, la colonna portante del film sarà l'ossessione. Coraline infatti sarà ossessionata dall'ottenere l'attenzione dei genitori, i genitori dal lavoro, ogni vicino avrà la sua di ossessione, ma un discorso a se è l'altra madre. Fin dall'inizio notiamo che questo personaggio è particolarmente possessivo nei confronti di Coraline e viene trattato dagli altri con riverenza, che con l'andare avanti del film riveleranno i suoi chiodi fissi: il possesso e il potere.
Il regista Henry Selick riesce a rendere perfettamente l'inquietudine delle vicende che affronta la ragazza tramite inquadrature cupe e ambientazioni inquietanti e dando vita a oggetti inanimati. L'utilizzo di forti contasti di colori rendono ottimamente l'idea di un atmosfera cangiante e da toni che alternano l'idilliaco alla claustrofobia. Inoltre l'utilizzo di una soundtrack cupa e barocchegiante combinata alle atmosfere diroccate del film crea un ambiente in cui puoi percepire la tristezza dei personaggi come se fosse tua.
La cosa che però rende più di tutte la sensazione di timore è la scelta di utilizzare la tecnica di stop motion e del cartone animato. Questo infatti da allo spettatore una sensazione di ritorno all'infanzia, e chi ha più paura di un bambino?
Voto: 9+
scusate la faccia da morto, ma ero distrutto... |
- Gabbo!!!
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