sabato 26 aprile 2014

Il club Dumas - Arturo Pérez-Reverte (Stuff #19)




Stuff

#19

Quello della letteratura può sembrare un mondo tranquillo, fatto di gente pacifica e simpatici vecchietti che gestiscono vecchie librerie stracolme di libri antichi. Sembra un mondo in cui le avventure sono vissute solo dai protagonisti dei libri e che tutto quello che accade al di fuori è quasi noioso: la massima avventura per un bibliofilo sembra essere la ricerca di una prima edizione dei mercatini del mondo. Eppure Arturo Pérez-Reverte nel libro di cui parleremo oggi offre un punto di vista tutt’altro che pacifico del mondo in cui vivono i libri. Ne Il club Dumas troveremo azione, fughe, personaggi misteriosi, omicidi e libri, libri, libri.


La storia si apre con la morte di Enrique Taillefer, importante collezionista spagnolo ritrovato impiccato nel suo studio. Si scopre che prima di morire egli aveva consegnato al libraio Flavio La Ponte la vendita di un capitolo manoscritto della prima edizione de I tre moschettieri di Alexandre Dumas. La Ponte decide di incaricare il suo amico Corso, “cacciatore di libri”, di scoprire se il manoscritto è originale e quest’ultimo ha inizialmente un colloquio con Boris Balkan, influente appassionato di libri antichi e voce narrante della storia. Quindi Corso si reca presso la villa della bella vedova Taillefer, Liana Lasauca, che gli garantisce l’autenticità del documento di cui, in seguito pretende la restituzione. Quello stesso giorno Corso ha appuntamento con Varo Borja, avido e ricco venditore di libri rari, da cui corso riceve un’insolita missione: scoprire quale delle tre versioni sopravvissute di un’opera è autentica. L’opera in questione è Le Nove Porte Del Regno Delle Ombre di Aristide Torchia, autore accusato di aver scritto quel libro con la complicità di Lucifero in persona e di conseguenza bruciato sul rogo dalla Santa Inquisizione. In fondo al volume nove incisioni, forse tratte dal Delomelanicon, il libro di Lucifero, unica "chiave" di un viaggio oscuro.
Allora Corso parte prima per Lisbona, poi per Parigi per confrontare la copia di Varo Borja con le altre due indagando contemporaneamente sulla copia manoscritta di Dumas. Viaggio che lo spingerà a non comprendere più se si trova in un libro o nella vita reale a causa d’incontri improbabili ed eventi inspiegabili.


Si tratta a mio parere di un gran bel libro, a metà tra il thriller e il romanzo storico, che a tratti ricorda una spy story che però si svolge tra opere principe e prime edizioni, libri messi all’indice da Santo Uffizio e manoscritti, insomma non proprio l’ambientazione classica per questo tipo di opere. Il ritmo è incalzante e la storia affascinante, e una volta conclusa la lettura, ci si rende conto che l’autore per tutto questo tempo ha giocato con te spingendoti ad assecondare l’immaginazione di Corso riuscendo così a “fregarti” del tutto.

Voto 8+

Ennesimo scatto dello scaffale in cui sono conservati gelosamente tutti i libri qui recensiti! Vi siete persi qualcosa? Potete trovare tutti gli ultimi articoli qui, qui, qui e qui! Buon fine settimana!

-Lollodr

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