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#20
Il thriller
(dall'inglese to thrill, rabbrividire) è un genere di fiction che utilizza
la suspense, la tensione e
l'eccitazione come elementi principali della trama. Derivato dal giallo, è
assai diffuso sia in letteratura, che nel cinema o nella televisione. Più
diffuso negli Stati Uniti che in Europa, il genere thriller è a sua volta suddiviso in diversi, in parte
coincidenti, sottogeneri.
Il thriller stimola fortemente gli
stati d'animo del fruitore dell'opera innestando, tramite l'anticipazione, un
alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e/o
terrore. In particolare nelle fiction cinematografiche e televisive, i thriller
tendono a essere adrenalinici, esaltanti e dal ritmo incalzante. Accorgimenti
tipicamente letterari quali falsi indizi, colpi di scena e complotti sono
ampiamente utilizzati.
Così recita Wikipedia (fonte
autorevolissima ormai) se si cercano informazioni sul genere thriller. E di un
thriller parleremo oggi: il libro in questione, dell’autore Brian Freeman,
senza dubbio “stimola gli stati d’animo innestando aspettativa, incertezza,
sorpresa, ansia, terrore!”. Tutto questo lo rende un thriller, unito al fatto
tutt’altro secondario che sta scritto anche in copertina di che genere
letterario si tratta! Il libro in questione è Il respiro del ghiaccio, titolo azzeccato direi.
La storia, infatti, si svolge agli
albori dell’inverno nel Minnesota, dove l’agente Kasey si è persa cercando di
tornare a casa. Priva di cellulare e GPS è molto spaventata ma cerca di non
farsi prendere troppo dal panico quando delle mani sbattono sul finestrino: è
il volto di una donna, una donna spaventata, una donna inseguita. A inseguirla
è un assassino che sta imperversando in quei territori, uccidendo donne e
rubandone i corpi. Kasey non potrà più tornare indietro, e in questo modo
inizierà una lunga notte, così come quasi senza fine sarà la notte per i
genitori di Casie Glenn, bimba di undici mesi sparita dalla propria culla senza
che vi sia stata alcuna effrazione e con la sola consapevolezza che al passare
delle ore diminuiscono le possibilità di trovarla viva.
A indagare sulla scomparsa sarà il
detective John Stride, che non si è ancora ripreso dalla sua caduta nel vuoto e
che anche per questo non ha più certezze nella sua vita.
Che dire, dopo aver finito il
libro, leggendo le ultime cento pagine come se fosse una corsa per sapere come
andava a finire, non si può che essere d’accordo con la recensione del Guardian
scritta sulla quarta di copertina:
Quando credere di aver capito tutto, vi
ritroverete su una falsa pista. E a quel punto, la storia vi avrà in pugno.
Semplicemente è così, con gran
classe Freeman dice e non dice aspetti della trama spingendo il lettore a fare
delle supposizione che fino alla fine sembrano fondat
e ma, che poi, nelle
ultime pagine, crollano miseramente. Uno dei migliori thriller che ho mai
letto, gli va dato merito.
Voto 8+
Colpo d’occhio che racchiude tutti
i libri visti finora, sperando di riuscire pian piano a riempire un’intera
libreria con le recensioni della rubrica
Stuff! Un saluto!
-Lollodr
-Lollodr
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