martedì 29 aprile 2014

Il respiro del ghiaccio - Brian Freeman (Stuff #20)




Stuff

#20

Il thriller (dall'inglese to thrill, rabbrividire) è un genere di fiction che utilizza la suspense, la tensione e l'eccitazione come elementi principali della trama. Derivato dal giallo, è assai diffuso sia in letteratura, che nel cinema o nella televisione. Più diffuso negli Stati Uniti che in Europa, il genere thriller è a sua volta suddiviso in diversi, in parte coincidenti, sottogeneri.
Il thriller stimola fortemente gli stati d'animo del fruitore dell'opera innestando, tramite l'anticipazione, un alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e/o terrore. In particolare nelle fiction cinematografiche e televisive, i thriller tendono a essere adrenalinici, esaltanti e dal ritmo incalzante. Accorgimenti tipicamente letterari quali falsi indizi, colpi di scena e complotti sono ampiamente utilizzati.


Così recita Wikipedia (fonte autorevolissima ormai) se si cercano informazioni sul genere thriller. E di un thriller parleremo oggi: il libro in questione, dell’autore Brian Freeman, senza dubbio “stimola gli stati d’animo innestando aspettativa, incertezza, sorpresa, ansia, terrore!”. Tutto questo lo rende un thriller, unito al fatto tutt’altro secondario che sta scritto anche in copertina di che genere letterario si tratta! Il libro in questione è Il respiro del ghiaccio, titolo azzeccato direi.

La storia, infatti, si svolge agli albori dell’inverno nel Minnesota, dove l’agente Kasey si è persa cercando di tornare a casa. Priva di cellulare e GPS è molto spaventata ma cerca di non farsi prendere troppo dal panico quando delle mani sbattono sul finestrino: è il volto di una donna, una donna spaventata, una donna inseguita. A inseguirla è un assassino che sta imperversando in quei territori, uccidendo donne e rubandone i corpi. Kasey non potrà più tornare indietro, e in questo modo inizierà una lunga notte, così come quasi senza fine sarà la notte per i genitori di Casie Glenn, bimba di undici mesi sparita dalla propria culla senza che vi sia stata alcuna effrazione e con la sola consapevolezza che al passare delle ore diminuiscono le possibilità di trovarla viva.
A indagare sulla scomparsa sarà il detective John Stride, che non si è ancora ripreso dalla sua caduta nel vuoto e che anche per questo non ha più certezze nella sua vita.

Che dire, dopo aver finito il libro, leggendo le ultime cento pagine come se fosse una corsa per sapere come andava a finire, non si può che essere d’accordo con la recensione del Guardian scritta sulla quarta di copertina:

Quando credere di aver capito tutto, vi ritroverete su una falsa pista. E a quel punto, la storia vi avrà in pugno.

Semplicemente è così, con gran classe Freeman dice e non dice aspetti della trama spingendo il lettore a fare delle supposizione che fino alla fine sembrano fondat
e ma, che poi, nelle ultime pagine, crollano miseramente. Uno dei migliori thriller che ho mai letto, gli va dato merito.
 
Voto 8+

Colpo d’occhio che racchiude tutti i libri visti finora, sperando di riuscire pian piano a riempire un’intera libreria con le recensioni della rubrica Stuff! Un saluto!

-Lollodr

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