Manga Column
Dalla penna delle PEACH-PIT nasce il manga, di genere
seinen, Rozen Maiden (ローゼン・メイデン),
di 8 volumi la prima serie e altri 8 per la seconda; ne è stato tratto un
anime, Rozen Maiden, prima serie, di 12 episodi, Rozen Maiden Träumend, seconda
serie, sempre di 12 episodi, 2 OAV, e una terza serie uscita nel luglio 2013.
Essendo una scena dell'anime, l'ultima a sinistra è Barasuishou e non Kirakishou |
Sakurada Jun è un hikikomori (più giù approfondirò cosa
significa), vive con la sorella Nori, e passa l’intera giornata facendo
acquisti online e dandoli indietro prima che finisca il periodo di prova. Trova
sulla sua scrivania un foglio che lo proclama vincitore di un misterioso premio, con la
richiesta di accettazione o meno. Jun accetta. In pochissimo tempo gli arriva
tramite posta una valigia che contiene una bambola bellissima, vestita in abiti
ottocenteschi, che sembra quasi umana. Jun decide di caricarla e la bambola
prende vita. Dice di chiamarsi Shinku, è una Rozen Maiden, la quinta della
serie, ma neanche il tempo di approfondire le spiegazioni che Jun e Shinku
vengono attaccati. Jun rischia di morire, potrà essere salvato solo se stringe
un patto con Shinku. Che significa tutto questo? Un costruttore di bambole,
Rozen, ha creato la leggendaria serie di Rozen Maiden, con l’intento di creare
una bambola perfetta, Alice, ma il suo tentativo è stato vano, delle sue sette
bambole (in ordine di costruzione: Suigintou, Kanaria, Suiseiseki, Souseiseki,
Shinku, Hinaichigo e Kirakishou), nessuna ha raggiunto la perfezione di Alice.
Rozen, allora, crea il “Gioco di Alice”, e dona ad ogni bambola una Rosa Mystica,
ovvero un anima, e la possibilità di ricevere energia da un umano, un medium,
stipulando un contratto. Il Gioco di Alice è una battaglia mortale dalla quale
riuscirà a vivere solo una bambola, quella che riuscirà a privare le altre
sorelle delle loro anime, assorbendole in sé, solo così la bambola vincente
riuscirà a diventare Alice e incontrare Rozen, chiamato “Padre” dalle sette bambole.
Jun appena riceve Shinku |
Rozen Maiden è stato il mio primissimo manga, quindi ci sono
particolarmente affezionata! È stato amore a prima vista, e devo dire che è
effettivamente eccezionale. La storia segue due vicende: il percorso di
“guarigione” di Jun e il Gioco di Alice delle Rozen Maiden.
Il termine hikikomori vuol dire “reclusione”, viene coniato
nel 2000 da uno psichiatra giapponese in riferimento a quelle centinaia di
migliaia di ragazzi che rifiutano qualsiasi tipo di contatto sociale: non
riescono a parlare con le persone o a guardarle in faccia, non riescono neanche
ad uscire di casa, e perfino dalle loro stanze. Gli hikikomori fanno paura,
essere un hikikomori è una vergogna e i parenti di questi ragazzi cercano di
nasconderli. Il comportamento degli hikikomori è una minaccia alla vita in
società. La loro è una forza passiva e disgregante che rischia di trascinare
nell’apatia e nel nulla l’intera comunità. L’autoreclusione di questi ragazzi
significa la morte sociale, e in loro i normali cittadini proiettano il terrore
della morte, e per questo che gli hikikomori fanno paura.
Jun è fuggito dalla scuola per la stupidità dei suoi compagni
di classe, a causa della loro ristrettezza mentale nel non riuscire a riconoscere
che anche un ragazzo può avere la passione del cucito. Jun si reclude nella sua
stanza, senza neanche voler avere contatti con sua sorella. Dal suo canto, Nori
cerca in tutti i modi di aiutare il fratello, legge manuali su come affrontare
questo
problema, ma ben presto comprende come ogni suo sforzo sia vano, ma non
per questo demorde. Il vero aiuto Jun lo riceverà dalle Rozen Maiden, ed in
particolar modo da Shinku. Ricomincerà a studiare con l’intento di tornare a
scuola e anche ad avere rapporti, anche se minimi, con altre persone.
Per quanto riguarda il dramma delle sette bambole, è
significativa la frase di Suigintou: “Noi…siamo nate per disperarci” (IV
volume). La ricerca della perfezione e il desiderio di ricongiungimento con il
Padre, spinge le sette sorelle a desiderare ognuna la distruzione dell’altra.
La tragicità sta nella presa di coscienza di ciò e nelle due forze che dividono
l’anima, l’una che le porta a desiderare la sopravvivenza di tutte, l’altra che
tende alla perfezione. Essendo bambole, esse non muoiono, vengono private della
loro anima, ma il loro corpo continua ad esistere come effettivo corpo di una
bambola. Ciò che dà vita alle Rozen Maiden è il Gioco di Alice, “Combattere
significa vivere” (Shinku, III volume), questo massacro è il loro unico scopo
di vita. Eppure questa ingiustizia è stata decretata dal Padre, di cui non
viene mai messo in discussione l’operato, le sette bambole lo amano, tutto ciò
che desiderano è incontrarlo ed essere amate da lui, eppure è stato lui stesso
a costringerle a vivere a tali compromessi, e ciò nonostante, nessuna gli
riconosce le colpe. “È un tipo egoista. Vi ha fatto nascere per il suo
egoismo…e per questo vi ha fatto combattere…e poi vi ha abbandonato” (Jun).
Rozen Maiden è un esemplare del post-Evangelion, di cui
fanno parte tutti quei titoli che hanno in comune la storia come metafora, di
una discesa nell’interiorità di un protagonista spesso fragile, di una ricerca
ossessiva, disperata, di una salvezza, di una redenzione da un indefinibile
male oscuro; e ancora, l’uso costante di riferimenti criptici, alle tradizioni
mitologiche e religiose o esoteriche.
L’atmosfera di Rozen Maiden è, infatti, ricca di misticità, di
viaggi in dimensioni oniriche in cui c’è la distorsione del tempo e dello
spazio, la capacità di penetrare nei sogni…i disegni sono davvero bellissimi,
minuziosi e precisi, occhi grandi e ricchi di riflessi, abiti da Gothic Lolita,
ricorrenti sono i motivi floreali, insomma è tutto surreale e fantastico. Le
copertine dei manga sono forse le più belle che abbia mai visto. Dal punto di
vista del design c’è stata una cura incredibile.
Due parole sull’anime. Il suo punto di forza sta nelle OST,
che accompagnano alla perfezione lo scorrere delle immagini caricando
l’emozionalità delle scene; i colori sono molto più decisi rispetto, per
esempio, alle copertine dei manga, anche i tratti nel disegno meno morbidi.
Anche l’anime è stupendo, vengono inseriti episodi un p
o’ più comici per
alleggerire la tensione e l’atmosfera drammatica. Da un certo punto in poi si discosta
totalmente dal manga in quanto quest’ultimo è stato bruscamente interrotto
(prima serie) per problemi tra le autrici e l’editore, così l’anime ha dovuto
prendere una strada diversa, inserendo anche un’ottava bambola, Barasuishou,
che però non è una Rozen Maiden.
(PS: Shinku è bellissimaaa *^*)
Voto: 9
-FGrace
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