Stuff
#18
Vi è qualcosa che negli anni ha sempre appassionato folle di
ragazzini, incuriosito migliaia di adulti, fatto girare soldi con la creazione
di merchandising legato a decine e decine di libri, film, fumetti. Si tratta
del mondo dei dinosauri. E se si parla di dinosauri in letteratura, il pensiero
non può che correre all’opera principe del genere, partorita dalla geniale
mente di Michael Crichton (e da cui Steven Spielberg ha tratto il famosissimo
film): Jurassic Park. Nulla affascina
più dell’ignoto e noi dei dinosauri sappiamo poco o niente dovendoci
accontentare di quello che i paleontologi riescono a scoprire dai resti degli
enormi animali che hanno popolato la terra per oltre 160 milioni di anni. Ma
immaginate fosse possibile studiare il comportamento di questi passati abitanti
della terra, immaginate si possano far tornare in vita ed addomesticare, così
da poterli osservare come fosse uno zoo… questo e molto altro è Jurassic Park.
La storia narra di come John Hammond, ricco imprenditore
privo di scrupoli, sia in sostanza riuscito nel suo sogno di far rivivere i
dinosauri e creare un parco zoologico che li abbia come protagonisti. Ma le
cose non stanno andando così bene come il vecchio impresario vuole far credere
e quindi uno studio legale, socio dell’investimento, decide di organizzare una
visita di controllo sull’isola per vedere con i proprio occhi. Con Hammond,
sull’isola sono invitati Gennaro, inviato dallo studio legale, Grant e Sattler,
paleontologi finanziati nelle loro ricerche dalla fondazione di Hammond,
Malcolm, geniale matematico studioso del caos, e Nedry, informatico creatore
del sistema su cui si basa Jurassic Park. A essi si aggiungeranno poco dopo i
nipotini di Hammond, invitati per porre l’accento sula sicurezza dell’isola su cui
sorge il parco. Ma il tentativo di rubare degli embrioni di dinosauro
dall’isola da parte di un’agenzia rivale fa indirettamente precipitare le cose
e, come detto all’inizio del libro, “[…] meno di venti persone furono coinvolte
nella crisi. Di queste ne sopravvissero ben poche.”
Questo libro è obbiettivamente un capolavoro. Non stupisce
che abbia coinvolto e appassionato lettori di tutte le età perché è indubbio
che Crichton sappia il fatto suo per quanto riguarda lo scrivere. La storia è
appassionante e sicuramente innovativa, ma soprattutto non è per niente campata
in aria: le spiegazioni scientifiche che l’autore dà per giustificare la
ricomparsa dei dinosauri sono assolutamente plausibili anche se d’impossibile
attuazione. Il racconto scorre fluido con molti colpi di scena ben messi
all’interno della narrazione, che coinvolgono il lettore rendendogli
difficoltoso lo staccarsi dalla lettura. E una volta concluso il libro resta un
po’ di nostalgia, un po’ di rimpianto, e non si può fare a meno di pensare che
se fosse realizzabile sarebbe bellissimo e che, in fondo, se è andata male è
stato solo un caso. Però come dice a più riprese Malcom, è la natura a
controllare l’uomo e non viceversa, e quindi probabilmente se ci sentisse dire
che è stata solo sfortuna ribatterebbe dicendo che se non succedeva questo,
sarebbe successo qualcos’altro. Peccato.
Voto 9+
Foto dello scaffale, stiamo quasi a due! Vi siete persi
qualche libro? Vi incuriosisce qualche copertina e volete sapere se ne vale la
pena leggerlo? Dovete fingere di essere acculturati e volete sapere la trama di
qualche libro? Trovate tutto qui, nella mia rubrica Stuff! Buona settimana!
-Lollodr
UNA PERFETTA METAFORA DEL FALLIMENTO DEL POTERE SCIENTIFICO QUANDO DIVENTA ARROGANTE
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