mercoledì 30 aprile 2014

BTOOOM! (Manga Column #8)






                                                 Manga Column

                                    


Se siete appassionati di videogiochi e Survival, questa settimana siete capitati bene, infatti per voi ho BTOOOM! (ブトゥーム!), manga di Junya Inoue da cui in seguito è stato tratto l’omonimo anime di 12 episodi. BTOOM! a qualcuno ha ricordato Battle Royale, ad altri Sword Art Online e a me anche un po’ Mirai Nikki, be’ questo perché si parla di un survival ed è un seinen, quindi non sono risparmiate scene di violenza e introspezioni psicologiche.

Ryōta Sakamoto ha 22 anni ed è un NEET, quindi non studia, non lavora, vive con la madre che lo mantiene e con il suo patrigno. Ryōta passa l’intera giornata davanti al videogioco BTOOOM! di cui è campione isolandosi dalla realtà. Un giorno si risveglia su un’isola deserta provvisto solo di alcune bombe ed uno strano chip sulla mano, quando poco dopo un uomo lo attacca con altre bombe, nota un’incredibile somiglianza con BTOOOM!, si rende allora conto di ritrovarsi nella trasposizione reale del videogioco.

Perché si trova proprio lui sull’isola? Le persone che si ritrovano coinvolte in questo gioco sono normalissimi studenti e lavoratori (o anche nullafacenti), questo vuol dire che non per forza siano tutti dei giocatori di BTOOOM!, ciò che li accomuna, infatti, è l’essere odiati da qualcuno. Per decidere chi dovesse andare sull’isola, gli ideatori del tutto hanno distribuito dei fogli ad alcune persone in cui veniva chiesto di indicare il nome della persona che volevano sparisse. Ecco come Ryōta e tanti altri si ritrovano in questa trappola mortale. Bisogna uccidere 7 avversari e si è in salvo.


All’inizio la serie non mi aveva presa del tutto, forse per delle scene un po’ troppo ecchi, per dei grassoni disegnati molto male (non per il fatto che siano grassi, ma perché i grassi sono stati disegnati in modo orripilante), per la solita ovvia divina provvidenza che accompagna il protagonista, che almeno lui mi è stato simpatico da subito…poi non so, ad un tratto mi sono ritrovata a divorare BTOOOM!, superate le banalità iniziali ho potuto apprezzarlo fino in fondo. Mi dispiace ma mi è d’obbligo farvi un mega spoiler così non fate il mio stesso errore: la serie non ha fine O____o esatto, ci sono rimasta malissimo, ormai mi ero appassionata tanto e invece mi si è troncato BTOOOM! a metà…questo perché in madrepatria il manga non è ancora concluso, quindi un finale non è ancora stato scritto, quindi ho avuto la doppia fregatura (prima ho visto l’anime e non finiva, poi sono passata al manga e ho letto in giro che neanche quello finiva, e quindi l’ho abbandonato..). Se voi ce la fate ad aspettare una seconda serie vedetevi subito la prima o leggete il manga che non rimarrete delusi. Purtroppo non essendoci la fine non so neanche dirvi se è meglio il manga o l’anime xD

Dopo avervi stroncato un finale, passiamo ad altro: i personaggi. Ovviamente non c’è solo il protagonista, però partiamo da lui. Ryōta è un buon protagonista, non eccellente come può esserlo un Lelouch (*--*) ma neanche insopportabile. Anche Ryōta è il solito ragazzo asociale e problematico, cosa che caratterizza quasi tutti i ragazzi venuti dopo Shinji Ikari (vedo Evangelion ovunque xD). Il disagio di vivere pienamente la realtà, e le relative problematiche, porta il nostro protagonista ad utilizzare il videogioco come valvola di sfogo, fino ad identificare se stesso non nella sua figura umana ma in quella virtuale, online è un campione temuto e rispettato da tutti, nella realtà non è nessuno. Il bello di Ryōta sta nel fatto che pur essendo problematico, non ricopre un ruolo passivo. Per intenderci, se vogliamo paragonare Mirai Nikki con BTOOOM!, Yuki che ha bene o male gli stessi problemi di Ryōta lascia tutto il da fare a Yuno, “svegliandosi” solo verso la fine. Ryōta invece combatte, è lui quello che protegge gli altri e che uccide, e anche se dei flashback lo tormentano, non si dà mai per vinto. Cosa invece che condivide con Yuki è l’ingenuità, come al solito volendo vedere del buono in tutti si fida di personaggi che lo fregano.
Taira-san

I suoi alleati sono Taira-san e Himiko. Taira-san è un uomo di mezza età terrorizzato a morte dalla situazione in cui si trova, decide infatti di non voler combattere né uccidere alcuna persona, il suo desiderio è semplicemente quello di tornare a casa dalla sua famiglia. La paura porta continuamente Taira-san a diffidare di Ryōta che invece si prende la briga di proteggerlo e salvarlo, inoltre Taira-san è abbastanza grasso, poco atletico e perennemente infortunato, quindi diciamo che per il nostro protagonista è più una palla al piede che altro, ma Ryōta è infinitamente buono, quindi non ci pensa.

Himiko
Himiko è una ragazza liceale molto carina, anche lei giocatrice di BTOOOM!, dopo un po’ si scoprirà infatti che lei e Ryōta nel videogioco erano sposati. Himiko porta con sé un grande trauma da cui non riesce ad uscirne, proprio per questo è lei ad essere passiva e per i primi tempi non desidera che rimanere uccisa. Il suo trauma riguarda gli uomini, di cui non riesce a fidarsi, tanto anche da impaurirsi se qualcuno prova a toccarla. Gira munita di una stun-gun per la continua paura di essere aggredita. Inizialmente non si fiderà neanche di Ryōta, ma affezionandosi sempre di più ritrova la voglia di vivere e di combattere.

In sostanza la serie è ben fatta, riesce ad essere coinvolgente grazie a quel ritmo incalzante che danno le serie d’azione; sangue e morti qua e là per accontentare gli amanti dello splatter; personaggi molto realistici e caratterizzati abbastanza bene…insomma, con BTOOOM! si è sicuri di avere qualcosa di bello da leggere/vedere, spero che quando faranno il finale, questo sia all’altezza del lavoro fatto fino ad ora.
Non me la sento di dare però un voto maggiore o uguale a Mirai Nikki che è stato splendido per quella vena di follia che in BTOOOM! manca, però anche qui siamo sopra la sufficienza ^_^
(Ah, poi mi scuso perché in questa recensione me ne sono vista bene con le parentesi tonde xD)


Voto: 7+


-FGrace




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