Planet Saga
Bentornati a voi, appassionati di Planet Saga. Oggi tratteremo di una saga conosciuta solo tra i fan del titolo e che rimane nei loro cuori, grazie alla sua incredibile originalità. Il gioco in questione è "American McGee's Alice".
American McGee's Alice
"American McGee's Alice" uscì nel 2001 in esclusiva su PC e fa parte di una speciale categoria videoludica curata dall'eccentrico game designer American McGee, specializzato nella trasformazione di alcune delle più famose favole in diabolici videogiochi, in cui è la violenza a farla da padrone; tra i suoi titoli più famosi vi sono Il Mago di Oz, Hansel&Gretel e Cappuccetto Rosso, ma è sicuramente con Alice che McGee ottiene la meritata fama.
La trama prende spunto dalla storia originale ma è riadattata in modo da apparire più macabra e disturbante: Alice, dopo aver perso i suoi genitori in un incendio, comincia a soffrire di gravi problemi mentali, a causa del profondo senso di colpa e impotenza che la attanaglia. Per poter recuperare la sua sanità, la protagonista intraprende un viaggio all'interno della sua psiche, rappresentata dal Paese delle Meraviglie, ma il cammino che la attende sarà tutt'altro che semplice, a causa delle surreali e tormentate condizioni in cui il Paese è caduto.
Il gioco si rivela estremamente violento e insano, grazie anche all'atmosfera dark e alle massicce dosi di sangue versato, per non parlare della folle protagonista, in grado di farci accapponare la pelle al solo guardarle gli ardenti e indemoniati occhi. Il gioco è un action adventure e ci immergerà in combattimenti non particolarmente intensi, a causa della scarsa I.A. avversaria e a causa della notevole potenza delle nostre varie armi, tutte estremamente fedeli allo stile del luogo. Grande importanza è stata invece dedicata alle fasi platform, estremamente difficili, ma gestite da un sistema di comando piacevolmente preciso.
La grafica è maestosa e ci permette di godere a pieno della tetra atmosfera, dei paesaggi e dei folli abitanti del luogo. Sarà proprio con questi ultimi che il gioco darà il meglio di se, mostrandoci tutti i personaggi noti della fiaba, grottescamente trasfigurati e orribilmente impazziti. Altra perla del titolo è il sonoro perfetto, caratterizzato da eccellenti musiche d'atmosfera e da memorabili dialoghi.
Alice: Madness Return
Per poter proseguire le avventure di Alice, create da American McGee, i fan dovettero aspettare oltre 10 anni, ma in fine il titolo uscì, sotto il nome di "Alice: Madness Return".
La trama, ambientata 10 anni dopo il finale del primo, ci mostra una Alice, ancora profondamente traumatizzata dalla morte dei suoi genitori e della sua amata sorella, rivolgersi a uno psicologo per dimenticare il dolore della sua perdita. Ben presto però la protagonista si accorgerà di come l'eliminazione dei suoi ricordi possa rivelarsi fatale per la sua già disturbata psiche; ritornata dunque nel Paese delle Meraviglie, la trova devastata da un oscura malattia, alimentata dal suo precedente desiderio di gettarsi il passato alle spalle. Nel tentativo di salvare il Paese (e la sua sanità), la protagonista si addentrerà nelle più oscure profondità del nefasto luogo, cominciando lentamente a far riaffiorare i ricordi a lungo sopiti.
Al contrario del primo capitolo, "Alice: Madness Return" da particolare importanza alle fasi di combattimento, in cui dovremo vedercela con una notevole varietà di nemici, tutti ben realizzati e gestiti da un I.A. brutale, che spingerà gli avversari ad attaccarci in gruppo, e che ci costringerà ad utilizzare con saggezza tutte le armi e abilità a nostra disposizione (come la schivata e la modalità Histeria). Le fasi platform rimangono invariate rispetto al precedente capitolo, mentre l'esplorazione viene espansa, grazie alla ricerca dei molteplici collezionabili, che ci forniranno interessanti informazioni sulla trama.
Ancora una volta il diamante del titolo è il suo personale stile dark, capace di mostrarci un mondo magnetico e intrigante, al cui interno troveremo, ancora una volta, i tutti i personaggi della famosa novella, distorti in maniera inquietante e malata. Sempre sublime è il reparto sonoro, che ci regala efficaci brani, sempre idonei al luogo e alle situazioni cui vengono collegati.
Voto:8½+
-L.O.T.
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