mercoledì 19 marzo 2014

Invisibile - Patrick Robinson (Stuff #9)



Stuff

#9

Quest'oggi parleremo di quello che secondo me dovrebbe essere un genere a se stante, ma che purtroppo non lo è: l'americanata. Tra la spy story e il thriller, l'americanata ha alcuni segni distintivi che la rendono facilmente individuabile a chi li sa riconoscere. Il titolo che ti incuriosisce, o almeno dovrebbe. Un'immagine di copertina ambigua, che dice e non dice, probabilmente raffigurante armi ipertecnologiche. Passando alla lettura, si troveranno sicuramente gli aspetti fondamentali de l'americanata. Presenza degli Stati Uniti d'America come personaggio principale, contrapposto probabilmente alla Russia o forse ad uno stato del Medioriente. Netta contrapposizione tra buoni e cattivi, ovviamente gli Usa saranno SEMPRE i buoni. E poi, in ordine sparso: soldi, capitali europee, armi incredibili ed impensabili, segretezza, una conoscenza improbabile delle lingue da parte dei personaggi, donne, e via dicendo. Ma se presente, quello che può fare la certezza che tra le mani si stringe un'americanata è una cosa in particolare, se presente: l'elenco dei personaggi. Cosa che lo avvicina agli Harmony. Che tristezza.




Ma va detta una cosa: le americanate possono piacere, e questo è il caso.
Il libro in questione è Invisibile di Patrick Robinson, acquistato in maniera assolutamente casuale, giuro. La storia narra della scomparsa del sottomarino Unseen (Invisibile appunto) tra le acque della Manica. Ci si rende conto che esso non può essere semplicemente affondato, ma è stato rubato dal più grande terrorista della storia: Benjamin Adnam, capitano di fregata israeliano, formato in Scozia, al soldo di Saddam Hussein prima e degli ayatollah iraniani poi. E le conseguenze potrebbero essere distruttive per l'Occidente.

Penso sia chiaro che questo tipo di libri non sia il mio preferito, ma questo non vuol dire che mi lascia, anzi. A mio parere questo tipo di libri è scritto per essere letto, che non vuole lasciarti qualcosa dopo che lo hai rimesso nello scaffale, che non vuole raccontare una bella storia particolare. È uno di quei libri fatto ad arte affinchè ti lasci con la curiosità e l’ansia di sapere, spingendoti abbastanza rapidamente verso la fine ed in tal senso aiuta il modo in cui è scritto, cioè con un linguaggio semplice e fluido, con lo sporadico utilizzo di termini molto tecnici per dare credibilità al tutto.

Insomma, se state cercando una lettura che possa acculturarvi in un qualche modo, direi che avete sbagliato del tutto libro. Ma se cercate qualcosa di più “soft”, qualcosa da leggere senza applicarsi troppo, qualcosa da leggere durante le lunghe attese sotto casa della vostra ragazza… beh allora non posso che consigliarvelo. Il voto che segue è legato alla qualità dell’opera, ma essendomi piaciuto, il più è d’obbligo.

Voto 6+

Ecco ora lo scatto dello scaffale aggiornato con l’ultimo titolo trattato. Qualcuno dei precedenti vi interessa e vi siete persi la recensione? Trovate tutto qui! Siete arrivati qui per caso e vi incuriosisce cos’altro possa trattare il blog? Beh, se avete voglia di guardare un po’ in giro, trovereste molto sul cinema, ma da un punto di vista particolare, ma si parlerà anche di videogiochi e manga/anime! Provare per credere!

-Lollodr

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