martedì 25 marzo 2014

Chobits: una storia d'amore tra un robot e un umano (Manga Column #3)



                                                            Manga Column



Bentornati a tutti, questa settimana cambiamo decisamente toni e propongo un manga dedicato principalmente ad un pubblico femminile! Ragazze, per voi ho Chobits! Il genere non fa per me, eppure mi sono ritrovata a comprare questo manga dopo aver visto alcune immagini della protagonista su dei forum…ammetto che nemmeno io sono riuscita a resistere agli occhioni dolci di Chii *-* ma partiamo, come al solito, con i dati più tecnici e la trama!
Chobits (ちょびっツ) è un manga di 8 volumi, da cui è stato tratto l’anime di 26 episodi, scritto e disegnato dal quartetto rosa di Osaka, le CLAMP (per intenderci, le stesse che hanno scritto e disegnato Cardcaptor Sakura), di genere romantico.


In un futuro non troppo lontano, le persone convivono con i “persocom”, robot dalle sembianze umane (a prima vista sarebbero irriconoscibili dagli esseri umani se non fosse per la forma delle orecchie) in grado di fare qualsiasi cosa, mandare e ricevere mail, parlare al telefono, navigare su internet, e anche faccende puramente umane come fare da commessi nei negozi, camerieri nei ristoranti…insomma, questi persocom sono stati programmati per fare di tutto, tanto che possono tranquillamente conversare con persone vere, ma rimangono pur sempre delle macchine di metallo e plastica. Un ragazzo che ha sempre vissuto in campagna tra le mucche, Hideki Motosuwa, essendo stato bocciato al test d’ingresso all’università, si vede costretto a trasferirsi a Tokyo per seguire dei corsi che lo preparino al meglio per ritentare, l’anno successivo, l’ingresso all’università. In città Hideki si rende conto dell’importanza e della quantità di persocom, tanto da desiderarne uno, ma non lo può acquistare per i costi elevati. Una sera, neanche finisce di dire di volere un persocom, che ne trova uno, con le sembianze di una bellissima ragazza, abbandonato nella spazzatura. Che fa? Se lo porta a casa, ovviamente. Dopo varie gag al limite dell’ecchi, riesce ad accenderlo, la ragazza si risveglia e sa dire solo una parola, chii, proprio per questo Hideki la chiamerà Chii. Sembra che in lei non ci sia alcun sistema operativo installato, dunque, Chii non è in grado di fare assolutamente nulla. Hideki allora, continuando la sua vita da studente, giorno per giorno le insegna tutto, finchè anche Chii diventa un persocom normale. Quando Hideki si rivolge ad un esperto di persocom per cercare di capire quale possa essere la provenienza di Chii, viene ipotizzato subito che possa appartenere alla leggendaria serie di Chobits, persocom capaci di provare sentimenti veri. Infatti, basta poco per vedere come piano piano Chii si innamora di Hideki, che sa benissimo che è solo una macchina, eppure si prende cura di lei come se fosse una persona vera. Ricambierà l’amore della tenera e dolce Chii?
Il tema centrale è ovviamente quello del rapporto uomo-macchina, e anche se in modo leggero e spesso anche comico, il messaggio arriva chiaro. È senza dubbio una storia romantica, tenerissima dall’inizio alla fine senza essere fastidiosamente melensa. Chobits trasmette dolcezza, ed è molto molto delicato, anche i tratti del disegno sono molto tondi e mai spigolosi.

Inizia presentando situazioni, come ho già detto, al limite dell’ecchi e del fatish, poi si trasforma in un qualcosa di delicato che riguarda da vicino tutti gli esseri umani: la ricerca della felicità. I persocom sono così ben programmati da sostituire gli esseri umani, anche nei rapporti interpersonali, così abbiamo la vicenda del pasticcere Ueda che si innamora di un persocom che sposa, ma che alla fine si rompe del tutto; l’insegnante di Hideki che è stata lasciata dal marito che si è innamorato di un persocom; abbiamo, soprattutto, la storia di Minoru, l’esperto di persocom, che ne ha costruito uno identico alla sua sorella defunta, in modo da non sentirne la mancanza, anche se lui stesso afferma che se prova una grande felicità stando vicino a questo persocom, quando si allontana, la tristezza è ancora più grande. 
Freya, "l'altra me stessa"

La ricerca della felicità è soprattutto un sentiero che percorre Chii. La dolce protagonista prova un amore umano per Hideki, desidera abbracciarlo, tenergli la mano…esiste una felicità anche per lei? Chii sa di essere semplicemente una macchina, e sa che le persone si innamorano dei persocom perché questi sono capaci di qualsiasi cosa, ma il dramma di Chii riguarda la possibilità di essere amata perché Chii è Chii e non un persocom. “La persona solo per me” Chii spera di aver trovato in Hideki la persona che le possa dare la felicità che merita, che la ami per quella che è…appare uno strano personaggio, una Chii che è l’altra Chii, “l’altra me stessa” che mette in guardia la nostra protagonista, cerca di proteggerla, di far capire a Chii che deve essere davvero sicura che Hideki sia “la persona solo per me”, nel caso in cui non lo sia, Chii va incontro ad una grandissima sofferenza…da qui poi viene ricostruito tutto il misterioso passato di Chii e soprattutto dell’altra Chii (che poi vedremo si chiama Freya).

Tirando le somme, davvero bello, certo non è tra i miei preferiti, le storie d’amore commoventi sono altre, ma Chobits si fa adorare, non solo per quanto Chii sia kawaii, ma perché lascia tenerezza, strappa dei sorrisi, è un manga fresco, dolce, non mi sono affatto pentita di averlo letto! D’altronde ognuna spera di trovare la felicità che merita, e il finale di Chobits spinge nel portare avanti questa speranza.

Voto: 7



-FGrace

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