lunedì 17 marzo 2014

Control (Il Cinema in Sordina)

Il Cinema in Sordina

Dalla nascita della musica moderna alla nostra epoca, sono probabilmente di più gli artisti che ci hanno lasciato per cause non naturali che nel loro letto. Tra i nomi più famosi ci sono Jimi Hendrix, Court Cobain, Jim Morrison ed Elvis Presley, meno famoso fu, però, il protagonista del film di cui parleremo oggi: Ian Curtis.

“Control”, film del 2007 diretto da Anton Corbijn, parla della storia del giovane cantante, il quale visse una vita estremamente disagiata a causa dell’epilessia e di un matrimonio, scelto troppo in giovane età, che non lo soddisferà mai. Ian vivrà però anche momenti molto belli assieme al suo gruppo, i “Joy Division", con cui scalerà  velocemente le classifiche inglesi e non solo.


Ian Curtis è magistralmente interpretato da Sam Riley e rappresenta un po' tutta la gioventù inglese degli anni '80: è un personaggio oscuro, triste, ma anche sempre pronto a dare del suo meglio per per il suo gruppo, e dilaniato tra una moglie diventa troppo possessiva e il suo gruppo che, con il successo, lo separa da lei. Una particolare menzione va fatta all'attore che interpreta il cantante, oltre all'espressività, è evidente il feeling con il personaggio, che si può notare comparando le scene del film con i video originali del cantante, il quale a causa della sua malattia ha delle movenze molto particolari perfettamente riprodotte dall'attore. È degna di nota anche Samantha Morton che interpreta la moglie di Ian, Deborah Woodruff, e che ci fa entrare in empatia con il suo personaggio donandoci una sensazione mista di tristezza e preoccupazione per la sua situazione.

La regia, di Anton Corbijn, poi, è sopraffina. In primo luogo, il regista sceglie il bianco e nero, non per dare una sensazione di vintage allo spettatore, ma un riferimento al protagonista che vuole fuggire dalla sua cittadina, Macclesfield (in cui è ambientato la maggior parte del film) , che definisce grigia, al contrario della moglie che ne è invece innamorata. Le ambientazioni sono limitate e alle volte claustrofobiche, sempre atte a rimandare al periodo in cui è ambientato. continui inoltre sono i riferimenti visivi e "acustici" ai più importanti gruppi Punk e Post-Punk. È proprio la musica l'apice del film, con una colonna sonora, principalmente dei "Joy Division", che è non solo appropriata ma anche coinvolgente e commuovente: sarà una delizia per le orecchie non solo dei fan del gruppo.

Il film è stato premiato al festival di Edimburgo e ha avuto una, più che meritata, menzione al festival di Cannes per la regia.

Voto: 9½+

-Gabbo!!!

Nessun commento:

Posta un commento