Il Cinema in Sordina
Dalla nascita della musica moderna alla nostra epoca, sono probabilmente di più gli artisti che ci hanno lasciato per cause non naturali che nel loro letto. Tra i nomi più famosi ci sono Jimi Hendrix, Court Cobain, Jim Morrison ed Elvis Presley, meno famoso fu, però, il protagonista del film di cui parleremo oggi: Ian Curtis.
“Control”, film del 2007 diretto da Anton Corbijn, parla della storia del giovane cantante, il quale visse una vita estremamente disagiata a causa dell’epilessia e di un matrimonio, scelto troppo in giovane età, che non lo soddisferà mai. Ian vivrà però anche momenti molto belli assieme al suo gruppo, i “Joy Division", con cui scalerà velocemente le classifiche inglesi e non solo.
Ian Curtis è magistralmente interpretato da Sam Riley e rappresenta un po' tutta la gioventù inglese degli anni '80: è un personaggio oscuro, triste, ma anche sempre pronto a dare del suo meglio per per il suo gruppo, e dilaniato tra una moglie diventa troppo possessiva e il suo gruppo che, con il successo, lo separa da lei. Una particolare menzione va fatta all'attore che interpreta il cantante, oltre all'espressività, è evidente il feeling con il personaggio, che si può notare comparando le scene del film con i video originali del cantante, il quale a causa della sua malattia ha delle movenze molto particolari perfettamente riprodotte dall'attore. È degna di nota anche Samantha Morton che interpreta la moglie di Ian, Deborah Woodruff, e che ci fa entrare in empatia con il suo personaggio donandoci una sensazione mista di tristezza e preoccupazione per la sua situazione.
La regia, di Anton Corbijn, poi, è sopraffina. In primo luogo, il regista sceglie il bianco e nero, non per dare una sensazione di vintage allo spettatore, ma un riferimento al protagonista che vuole fuggire dalla sua cittadina, Macclesfield (in cui è ambientato la maggior parte del film) , che definisce grigia, al contrario della moglie che ne è invece innamorata. Le ambientazioni sono limitate e alle volte claustrofobiche, sempre atte a rimandare al periodo in cui è ambientato. continui inoltre sono i riferimenti visivi e "acustici" ai più importanti gruppi Punk e Post-Punk. È proprio la musica l'apice del film, con una colonna sonora, principalmente dei "Joy Division", che è non solo appropriata ma anche coinvolgente e commuovente: sarà una delizia per le orecchie non solo dei fan del gruppo.
Il film è stato premiato al festival di Edimburgo e ha avuto una, più che meritata, menzione al festival di Cannes per la regia.
Voto: 9½+
-Gabbo!!!
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